Sono già volate al vento mentre le sto scrivendo, hanno un po' di freddo perché è ancora inverno, mi toccano poi il cuore e fanno un po' rumore, le leggo nella mente e scrivo in quest'istante: per me sei tanto grande e ti voglio mia per sempre; ho forse esagerato di certo l'hai capito, ma quel che più mi preme e dirti solamente ... ti voglio tanto bene; poi ho già finito.
Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente come se il tempo per noi non costasse l'uguale, come se il tempo passato ed il tempo presente non avessero stessa amarezza di sale.
Tu non sai le domande, ma non risponderei per non strascinare le parole in linguaggio d'azzardo; eri bella, lo so, e che bella che sei; dicon tanto un silenzio e uno sguardo.
Se ci sono non so cosa sono e se vuoi quel che sono o sarei, quel che sarò domani... non parlare non dire più niente se puoi, lascia farlo ai tuoi occhi alle mani.
Non andare... vai. Non restare... stai. Non parlare... parlami di te.
Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse, trascinate dai giorni come piena di fiume tante cose sembrate e credute diverse come un prato coperto a bitume.
Rimanere così, annaspare nel niente, custodire i ricordi, carezzare le età; è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente del diritto alla felicità?
Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perché? Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani? Esser tutto, un momento, ma dentro di te. Aver tutto, ma non il domani.
Non andare... vai. Non restare... stai. Non parlare... parlami di te.
E siamo qui, spogli, in questa stagione che unisce tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove; non so dire se nasce un periodo o finisce, se dal cielo ora piove o non piove,
pronto a dire "buongiorno", a rispondere "bene" a sorridere a "salve", dire anch'io "come va?" Non c'è vento stasera. Siamo o non siamo assieme? Fuori c'è ancora una città?
Se c'è ancora balliamoci dentro stasera, con gli amici cantiamo una nuova canzone... ... tanti anni, e sono qui ad aspettar primavera tanti anni, ed ancora in pallone
Non andare... vai. Non restare... stai. Non parlare... parlami di te. Non andare... vai. Non restare... stai. Non parlare... parlami di noi.
Un giorno chiesi alla zebra: sei una zebra bianca con strisce nere o sei nera con strisce bianche?
La zebra guardandomi mi chiese: sei tu un uomo agitato con alcuni istanti tranquilli o sei un uomo tranquillo con alcuni attimi agitati? sei un tipo trasandato con alcuni modi ordinati o sei un tipo ordinato con alcune cose trasandate? Sei un uomo felice con alcuni attimi di tristezza o sei triste con alcuni momenti di felicità?
Non chiederò mai più alla zebra delle sue strisce.