Tyger! Tyger! Burning bright In the forests of the night, What immortal hand or eye Could frame thy fearful symmetry? In what distant deeps or skies Burnt the fire of thine eyes? On what wings dare he aspire?
What the hand dare seize the fire? And what shoulder, and what art, Could twist the sinews of thy heart? And when thy heart began to beat, What dread hand? And what dread feet? What the hammer? What the chain?
In what furnace was thy brain? What the anvil? What dread grasp Dare its deadly terrors grasp? When the stars threw down their spears, And water'd heaven with their tears Did he smile his work to see? Did he who made the Lamb make thee?
Tyger! Tyger! Burning bright In the forests of the night, What immortal hand or eye, Dare frame thy fearful symmetry?
Benedetto sia'l giorno e'l mese e l'anno e la stagione e'l tempo e l'ora e'l punto e'l bel paese e'l loco ov'io fui giunto da'duo begli occhi che legato m'ànno;
E benedetto il primo dolce affanno ch'ì ebbi ad esser con Amor congiunto, e l'arco e le saette ond'ì fui punto, e le piaghe che'nfin al cor mi vanno.
Benedette le voci tante ch'io chiamando il nome de mia donna ò sparte, e i sospiri e le lagrime e'l desio;
e benedette sian tutte le carte ov'io fama l'acquisto, e'l pensier mio, ch'è sol di lei; si ch'altra non v'à parte.
Passa la nave mia colma d'oblio per aspro mare, a mezza notte, il verno, enfra Scilla e Cariddi; ed al governo siede'l signore, anzi'l nimico mio;
a ciascun remo un penser pronto e rio che la tempesta e'l fin par ch'abbi a scherno; la vela rompe un vento umido, eterno di sospir', di speranze e di desio;
pioggia di lagrimar, nebbia di sdegni bagna e rallenta le già stanche sarte, che son d'error con ignoranza attorto.
Celansi i duo mei dolci usati segni; morta fra l'onde è la ragion e l'arte: tal ch'incomincio a desperar del porto.
Ho who bends to himself a JoyDoth the winged life destroy; But he who kisses the Joy as it fliesLives in Eternity's sunrise. Chi lega a sé una Gioia Distrugge la vita alata; Ma chi bacia la Goia in volo vive nell'alba dell'Eternità.
Le forti onde forgiano lievi danze di spuma che blandiscono la natura marina, e a pochi passi ascolto la dolce voce del mare, tra le mani stringo una conchiglia e con la mente viaggio e cammino in questo incantevole paradiso. Solo e triste osservo e cerco il possibile affetto per la mia anima delusa dalla realtà simultanea che urta giorno dopo giorno la mia esistenza. Un respiro di vento vezzeggia il mio viso e fa desistere le lacrime che avvolgono i miei occhi e la speranza che passò di lì afferrai e con esso il mio cuore ricucì dalle profonde ferite... Nell'infinito scruto la vasta distesa di fluente blu che pare trovare tregua al cospetto del tramonto, il mio corpo distante dal giorno giace di freddo e la mia anima più vicina a quella sfumatura tanto lontana trova affetto e si rinfranca... Il mare come un analgesico agisce e come un amico ti accoglie tra le sue braccia pronto per farti risentire il gusto della vita. Gli ultimi riflessi del sole si posano nei miei occhi e un colore d'oro si espande nel mare, nel lieve spegnersi del cielo una lacrima di emozione lascia i miei occhi e si spegne fra quell'immenso litorale velato dalle onde marine...
Il mondo è pieno di magia, di pensieri, e di luoghi stupendi proprio come il mare, esso è un amico, un diario dei segreti, tu unico a cui basti, lui unico che ti scolta...
Paese irreale povero d'ostilità ma ricco di felicità, fa si che l'amore e l'amicizia sia come un infinito e perpetuo desiderio di vita.
Clima caldo e clima freddo, sole e neve, fuoco e acqua van d'accordo come affini...
Triade vette, tutte alte e tutte verdi, ogni sera son nascoste da un immenso e sottile velo, che alle strida del nuovo giorno, fan mutare la campagna...
I mille lumi che avvolgon le botteghe e le vetrine, rallegran i poveri e romiti borghi, che fan mutare il paese come il nido dell'amore...
Le genti del paese treman dinanzi alle slavine e con soavi parole chiedon soccorso al grande maggiore...
Cittadini praghiani mai non mentano dinanzi al signore, esso sarà generoso e dall'alto dei cieli saprà distinguere il bene dal male...
Tutti son contigui e generosi, come il signor hai sui fedeli. Nessuno oserà trattar male alcuna creatura vivente e non vivente di questo esteso, infinito e raro mondo, immerso nella grazia divina...
La taverna sarà, la dimora dei fannulloni. La chiesa sarà, la dimora dei grandi signori. L'ospedale invece sarà, una dimora piena d'infelicità, dove la speranza e la brama sono le ultime a morire...
Alla fine il paese se ne andrà ma alla fine tornerà, con novità belle o brutte ma alla fine riverrà, tra la neve e la nebbia scomparirà ma con l'amore e l'amicizia Santa Praga rimarrà....
L'uomo cade in basso e privo di fune non riesce a risalire dal baratro, non perché la corda non ci sia, ma perché dalla troppa ignoranza non riesce per sua sfortuna a farne buon uso... La vita sarà pure un sogno, ma per sognare sofferenza e distruzione preferisco fare incubi la notte.
Per anni ho sognato, sperato, cercato e alla fine trovato tre splendide creature, che hanno reso la mia vita come un libro di fiabe, che continuo a leggere giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, e senza fine non mi stanco mai di chiuderlo.
Il mio angelo, la mia sirena e la mia stella popolano la mia celeste sfera, che nel mondo in cui vivo riflettono la realtà di un sogno infinito e sereno.
Il mio libro fantastico è divenuto per me l'epico poema che tanto ha reso magica la mia vita, e come l'Orlando furioso che vinse mille battaglie, io vinsi la più importante, quella di non aver mai più avuto paura di rimanere solo.
Come preziosi diamanti ripongo il vostro valore nel mio cuore, come uno scrigno conservo il vostro ricordo nella mia mente, come leggiadre melodie risuonano nell'anima, i vostri sguardi come specchi riflettono la speranza di una vita.
Angelo mio, creatura di pace e salvezza, le tue gesta di affetto danno vigore al mio cuore e i tuoi lisci e soffici capelli come preziosi guanciali di seta mi danno la facoltà di riposare e cullare i miei più intimi sogni.
Sirena mia, creatura di perenne fortuna e destino, ogni giorno il tuo profondo sguardo riflette l'infinito mare che come una grande lacrima posata sulla terra mi regala immense emozioni, e il tuo fulgido sorriso come raggi del sole filtrano e illuminano anche i più profondi fondali marini.
Stella mia, guida della mia vita, come una bussola mostri il mio cammino e fai in modo che la mia barca in mare aperto raggiunga il suo porto. Sono però anche sicuro che la mia vita senza di te continuerà, ma sarà come conseguire un vita senza scopo.
La vita è fatta di certezze, le mie uniche sono: un angelo, una sirena e una stella; finché siete delle creature non smettete mai di volare, perché voi ne siete capaci ed io con voi!
Sublime creatura tra cielo e terra quasi diafana e lieve compare e scompare per poi riapparire hai nostri occhi tra quella limpida e immensa distesa celeste per portar del bene in questo imperfetto mondo.
Candida creatura dagli occhi celesti e dai capelli d'oro incanti e proteggi noi malefici uomini dai troppi vizi che nel piccolo mondo ci concediamo.
Creatura irraggiungibile, tu che rifletti colore e splendore, il tuo profondo sguardo cattura l'attenzione e rende gentili, anche un malvagio demone si presta ai tuoi piedi e ti chiede perdono dal basso fondo.
Il tuo alone illumina il nostro cammino e ci conduce alla perenne beatitudine, le tue gesta riempiono il nostro cuore di solo amore.
Le donne sono angeli, e per questo noi uomini prestiamo loro immensa devozione perciò che di importante svolgono nella nostra esistenza.