Poesie inserite da Enrico Giuffrida

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Scritta da: Enrico Giuffrida
Solleva la tua bisaccia,
porta con te la dottrina
che la vita in maniera ardua ti ha insegnato.
Deponi tra i rifiuti ciò che è logoro,
ciò che opprime l'essere,
quel che ha cancellato nel tempo, il sorriso.
Celere affretta il passo,
al bivio cambia sentiero.
Prendi con te un bastone,
ti servirà per rialzarti
nel momento in cui il tuo piede vacilla.
Non voltarti indietro verso il passato,
guarda con fiducia il domani,
fa che dal tuo io si innalza una preghiera
ricca di speranze, sinora negate.
Porta con te un impermeabile
ti servirà per far scivolare la pioggia di critiche
Non ruotare il tuo capo,
guarda il tuo obbiettivo
che appare sulla vetta del monte.
Alimenta il tuo io con l'esperienza
servirà a fortificarti
e nei momenti di gran fatica
osserva lo splendore della tua meta;
la sua luce riscalderà il tuo spirito solitario
con la fiamma della tenacia e del coraggio.
Composta martedì 18 febbraio 2014
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    Scritta da: Enrico Giuffrida

    Supplica

    Svegliati oh Incantevole Musa,
    Rispolvera il tuo candido abito,
    volgi a me lo specchio della tua benevola anima;
    fa, che resti incantato dal tuo roseo volto
    e che la tua lucente aurea
    sia per me da guida
    verso l'ambita felicità
    che un tempo soggiornava in me
    ed era fonte di tenacia e coraggio,
    nell'affrontare i travagli e le sfide quotidiane.
    Tu oh sorgente delle più nobili virtù,
    disseta l'anima mia;
    sii l'agognato ristoro delle mie membra
    e la resurrezione del mio puro sorriso.
    Composta mercoledì 12 febbraio 2014
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      Scritta da: Enrico Giuffrida

      Prealba di nuova vita

      E tra la sospirata quiete
      del silenzio notturno della città,
      che il mio desiderio del vivere libero,
      d'incanto vien soccorso
      dai cavalieri del coraggio e della tenacia.
      Mi nutrono con con manna di vitalità,
      saturano le ferite del cuore,
      mondano i miei amari ricordi
      ne spazzano via ogni tempesta;
      dischiudono l'opaco specchio dell'anima
      con la luce della nuova speranza.
      Lucidano i miei affaticati calzari
      che per tempo mi fecero percorrere
      quel tetro sentiero, minato
      dalle granate della falsità, dell'indifferenza
      dell'odio, del lutto e dell'illusione
      e dominato da quell'aria
      privata dall'ossigeno per ogni essere
      che al mondo fu procreato.
      Lemme il mio vero zelo,
      risorge al suo originario splendore.
      Quell'ormai fragile scudo
      d'improvviso vien fortificato
      con tempra di universal difesa
      E al canto del gallo all'aurora
      mentre il nuovo sole
      risveglia la dormiente natura,
      ripongo ai piedi d'un vecchio castagno
      quel tempo che fu;
      prendo la bisaccia dei miei arditi desideri
      e quel fiasco di fiele d'ausiliar energia
      e mi inerpico per quell'erta e speranzosa via.
      Composta mercoledì 15 gennaio 2014
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        Scritta da: Enrico Giuffrida

        Lettera alla befana

        Cara befana,
        che da secoli col tuo far dolce,
        rimembri quel di, in cui i re magi,
        ricchi doni posarono
        ai piedi di colui che venne al mondo,
        per scacciar lo spirito immondo
        dall'umane virtù,
        invece di portare caramelle o carbone,
        dona maggior intelletto ad alcune persone
        i quali, tra bingo e tombolino,
        hanno perso il cervello a tavolino.
        Sbrina i cuori di ghiaccio,
        fa germogliare la primavera.
        Con la tua magica scopa
        spazza via l'indifferenza;
        bussa alla porta di chi è solo;
        riporta il sorriso in chi per amor geme.
        Con la tua fatata lanterna
        riaccendi la speranza in coloro,
        a cui uomini potenti negarono
        la bussola della futura speranza
        dal tuo sacco semina lavoro,
        per chi non sa come sfamarsi.
        Spazza anche l'intelletto di chi ci governa,
        stermina l'individualismo
        e lucidali con il fiore dell'amore.
        Accendi l'allegria tra le corsie degli ospedali
        fa scorrere fiumi di letizia in chi soffre
        riversa miele di tenacia e coraggio
        su chi, su esempio divino,
        riversa quel che Dio,
        alitò come bonaria
        sul mondo intero.
        Mentre la notte magica avanza,
        e quella stella cometa riappare,
        i miei più arditi desideri,
        si innalzano per accodarsi
        e presentarsi al cospetto di chi
        con divin poter supremo
        ne esprime la sentenza del compimento.
        Composta domenica 5 gennaio 2014
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          Scritta da: Enrico Giuffrida

          Buon Anno

          All'aurora del nuovo anno,
          respiro l'aria fresca del mattino
          carica dei sogni e di speranze
          che nella notte abbiamo affidato.
          Lemme il sole si innalza
          dall'Oriente fa brillare la neve,
          che come un candido piumone
          avvolge lo scenografico Mongibello.
          Quiete appare lo Ionio,
          dolcemente le onde baciano la Sicilia;
          le ridanno il lieto sostegno
          per il cammino appena iniziato.
          L'Aquila svolazza pei Monti Siciliani
          le sua ali abbracciano gli gelidi boschi montani;
          il suo possente Grido annuncia alla dormiente natura
          la venuta del nuovo anno.
          Intanto dagli imponenti forni
          si leva quel dolce profumo di dolci nostrani
          che di già eccita il nostro naso
          e il nostro insaziabile palato.
          E' la sveglia del nuovo anno
          nel giorno colmo di allegria e letizia.
          Buon Anno a voi, tutti popoli e nazioni,
          dal vetusto Balcone della Sicilia.
          Composta mercoledì 1 gennaio 2014
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            Scritta da: Enrico Giuffrida

            Capodanno

            Ecco la stazione del tempo
            Il treno del 2024 su cui viaggio
            sta ormai concludendo la sua corsa
            Esulta di gaudio il mio cuore
            Inizio a prendere i miei bagagli
            porto con me l'amore, la felicità e la formazione,
            lascio la tristezza, la malinconia e la sofferenza.
            Li colloco lì, in quell'angolo del mio viaggio
            che il tempo non mi riporterà
            Sventolo un fazzoletto di colori vivaci
            alla vista del treno del domani
            Lacrime di gioia lavano il mio presente;
            la speranza germoglia dinanzi al mio cammino.
            Ecco le ultime tetre gallerie
            Il 2025 è fermo lì ad attendere anche me.
            Appare nel suo massimo splendore.
            Dalla mia bisaccia prendo uno scrigno
            che racchiude sogni, desideri e aspirazioni.
            Con fervore e illuminato dalla speranza
            lo reggo nelle mie mani sofferte
            per affidarlo al conducente del tempo futuro.
            Composta martedì 31 dicembre 2013
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              Scritta da: Enrico Giuffrida

              Anno che verrai

              Caro 2025,
              che del tempo terrestre,
              stai per varcare la porta maestra,
              lascia sull'uscio avversità e crisi
              che il Mondo intero ne è già colmo.
              Spazza via i nembi catastrofici,
              di fame, guerra, morte e disperazione.
              Costruisci sulla nostra madre terra
              l'agognato arcobaleno della speranza;
              traina con te il sole della vita novella;
              riporta la solenne letizia in chi è stato lapidato
              dal funesto e terrificante 2013.
              Alita sui sovrani e politici
              il vero spirito del leader:
              fa che questi si impegnino
              per far risorgere intere popolazioni
              ormai sommerse dall'angoscia
              del non riuscire a vivere.
              Solleva la Bilancia della vera Giustizia,
              riedifica i ponti della vera amicizia e dell'amore.
              Fa rigermorgliare la speranza
              nei cuori gelidi di chi l'ha persa.
              La mia preghiera
              è colma di richieste:
              ricostruisci ciò che il 2024 ha annientato.
              Composta domenica 29 dicembre 2013
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                Scritta da: Enrico Giuffrida

                Il sipario del cuore

                Ecco che una lunga commedia
                volge ormai alla fine.
                Lemme sciolgo le cime del sipario,
                i drappi rossi invadono il cuore
                Segnano la fine degli atti
                di un tempo che non riapparirà.
                Il cuore segnato alza il suo malinconico cilindro
                ringrazia la vita per la sua dottrina
                e mentre si accomiata dagli spettatori,
                si spoglia delle sue profonde ferite
                aprendo il suo nido,
                a chi con affabilità ne avrà cura.
                Composta sabato 21 dicembre 2013
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                  Scritta da: Enrico Giuffrida

                  La notte d'estenuazione

                  Una notte priva di stelle,
                  quella notte ove i nembi minacciosi
                  celano l'aureo splendore,
                  di quell'universo infinito,
                  perseverà solo per quel tempo in cui
                  le membra scuoteranno la polvere della fatica,
                  il cuore sarà nutrito di novella linfa
                  e l'intelletto lascerà i ricordi al passato,
                  per ricominciare il nuovo cammino del domani.
                  Composta venerdì 20 dicembre 2013
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                    Scritta da: Enrico Giuffrida
                    Oh Donna,
                    musa ispiratrice della mia poesia,
                    passione irrefrenabile del mio cuore,
                    ardito desiderio delle mie labbra
                    linfa vitale della mia esistenza.
                    Volgi a me i tuoi lucenti occhi,
                    specchio benevolo del tuo nobile animo.
                    Fa che io possa addentrare
                    in quella culla nobile di emozioni.
                    Fa che la mie pelle trasudata
                    possa risplendere del tuo fulgore.
                    Traccia in me con la tua benigna mano
                    gli angelici sentieri della vita.
                    Attendo con ardore,
                    conto gli istanti della mia esistenza
                    e tra il respiro affannoso
                    invoco il tuo miracolo.
                    Composta mercoledì 18 dicembre 2013
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