Poesie inserite da Eric Gentili

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Scritta da: Eric Gentili

Ganimede

Tra rovine di templi
coperte dal sangue del Sole
piange Ganimede
in solitudine
accompagnando il mare
con i suoi lamenti

aspetta Zeus
che lo innalzò nel Cielo
con ali d'Aquila
riscaldandolo col suo corpo
stringendolo a lui
sussurrandogli parole
dettate da Eros
che strinsero il suo cuore
come rovente catena

ora sta lì
dopo giorni
ed aspetta
il suo ritorno
di udire in lontananza
la voce amata
e di poter stringere
il corpo che gli diede
il caldo piacere
per ora piange
troppe lacrime da asciugare
sul bel viso
aspettando
lui
il suo calore
e gli fanno compagnia
i templi distrutti
muti maestri
che un tempo egli ascoltava
ed ora ricambiano.
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    Scritta da: Eric Gentili

    Passeri

    Seduto
    nel limbo della metropolitana,
    aspettando di andare,
    mi perdo in pensieri
    che mi disorientano.

    Un movimento mi ridesta:
    un passero zampetta davanti a me,
    andando a nascondersi nell'aiuola,
    dove svolazzano altri
    in cerca di cibo,
    beccando qua e là,
    senza dare importanza a niente.

    Come l'invidio,
    loro che hanno l'Immensità,
    senza nessun legame
    che impedisca loro di volare,
    scendendo a terra per un attimo,
    per poi riappropriarsi del cielo,

    mentre io,
    limitato per natura,
    legato alla terra,
    sono costretto a vedere
    la mia anima
    legarsi ad amori,
    soffrendo quando essi
    vacillano.

    Sto pensando a te,
    domandandomi se mai ti rivedrò,
    se mai toccherò di nuovo
    la tua pelle,
    se mai sentirò ancora
    la tua voce.

    Ti penso
    e ciò
    mi sconfigge.
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      Scritta da: Eric Gentili

      Svendita

      Svendo la mia carne
      datela ai vostri cani

      svendo le mie ossa
      riservate loro lo stesso scopo

      svendo il mio cervello
      ammirate la sua follia

      svendo il mio cuore
      divertitevi a riunirne i pezzi

      svendo il mio sangue
      tingeteci le vostre bandiere

      svendo la mia bile
      tingeteci le vostre camicie

      svendo le mia lacrime
      dissetateci la vostra malignità

      svendo i miei nervi
      fateci cavi elettrici

      svendo i miei muscoli
      fateci corde elastiche

      svendo i miei denti e le mie unghie
      fateci collane e ornamenti

      la mia anima lasciatela qui
      a vagare
      nell'eterno e doloroso rimorso
      di essersi lasciata sfuggire il corpo
      attendendo invano la morte
      dimenticandosi di essere stata condannata
      alla pena d'immortalità.
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        Scritta da: Eric Gentili

        A volte

        A volte
        non vorrei avere
        un cuore
        per non sentire i suoi battiti
        di dolore

        a volte
        vorrei essere lo spettro
        che dimora nello specchio
        conosciuto come riflesso
        che mi guarda col mio corpo
        ma è estraneo al mio
        dolore

        a volte
        vorrei essere una brezza
        per non avere confini
        per sfiorare le persone
        essere respirato da loro
        e sentire il loro calore

        a volte
        vorrei non essere
        così.
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          Scritta da: Eric Gentili

          Parole

          Lieve spira il vento
          portando con sé
          parole invisibili
          che il mio essere percepisce
          come fresca rugiada

          come vorrei
          che il mio essere si scomponga
          in parole
          che il vento porti via
          affinché altri le ascoltino
          che siano mortali
          che sia Dio
          o entrambi

          forse
          le udrà un poeta
          che sulla carta le raccoglierà
          sentendole come sue
          come fiamme scaturite
          dalla sua mente
          bruciando nel modo
          in cui
          bruciai io.
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            Scritta da: Eric Gentili

            Con il mio sangue
            ho scritto la parola
            eros
            sul muro della mia mente
            creatosi da solo
            in un attimo di debolezza
            e che odio
            che copre
            vallate di vino e miele
            che prima ammiravo
            ed attendo il tuo bacio
            che non ho compreso
            che forse mi potrà ridestare
            mi potrà liberare
            mentre scrivo
            con il mio sangue
            la parola
            eros
            che al momento
            mi consola
            mentre aspetto il momento
            in cui mi riabbraccerò
            con te.
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              Scritta da: Eric Gentili

              Uomo

              Ragno
              Bianca parete
              distesa di vita
              vuota e senza un fine
              Un ragno cammina
              solo
              nel bianco deserto
              solo lui
              senza nessuno
              Cammina
              va avanti
              sale sui quadri
              momenti euforici
              ma poi ricade
              nel bianco vuoto
              Cammina
              cerca
              vive
              nella ricerca
              di qualcosa nel futuro
              di duraturo
              ma
              percorrendo i muri della sala
              ricomincerà il giro

              Farfalla

              Banco di scuola
              con i colori
              disegno
              una farfalla
              con cura
              creo i particolari
              perfetta
              l'osservo
              l'ammiro
              sembra viva
              sembra voler
              volare
              librarsi
              libera
              ma
              il banco la trattiene
              sua prigione
              di materia
              e di condizione
              La guardo e
              per lei
              soffro.
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                Scritta da: Eric Gentili

                Saffo

                Piango lacrime nascoste
                che sciolgono il mio cuore
                come acido
                mentre la mia anima
                denudatasi
                si protende adirata
                verso il cielo
                gridando contro Dio
                che le ha tolto
                libertà
                mentre ella giaceva con lei
                dopo aver fatto l'amore
                e che ride beffardo
                come un bambino odioso
                "Ridammi la mia amata-
                la sento gridare-
                accontentati di torturare
                coloro che accettano di concedersi
                ai tuoi sadici capricci
                e lasciami in pace
                dimenticati di me
                non voglio il tuo amore ipocrita
                se ciò mi priverà del suo".
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