Che cos'è il sacrificio? Dimmelo. Ho bisogno di un consiglio, ma quanto dura è chiederlo a chi non può ascoltarti. Che cos'è l'amore? Amavo. Amo ancora, con la luce. Ma io con il buio piango. Chi potrà capire? Non senti. Ho bisogno d'arte e di poesia. Sento ancora l'odore delle mattine troppo fredde, e al tatto eccoli quei colori unici della vita con te. Quale sarà il futuro? Una noce rotta. Amerò le stanze, ma chiuderò gli armadi, per evitare i fantasmi. Non dirmi un giorno, quanto faceva male. Ne soffrirei.
A giocare in una via in cui sono sole. Abbandonate dalla vita, ma non dall'amore. Una sopra l'altra, affogate dalle parole, nascoste dai silenzi.
Abbracciate nella grande Ricchezza della loro umiltà. Schiacciate dalle mani della pietà, ma essi non sanno. È il loro sorriso a generare la nostra acqua. Piccole.
Sono Solo due bambine che Non hanno avuto tutto, ma lo donano. Sono coccinelle bagnate che Dobbiamo tenere nelle mani.
Corridoi bianchi. Porteranno i colori e a noi fortuna. Perché la nostra fortuna giace nel nostro poterle amare.
Le anime forti saranno la nostra guida in questo mare che altro non fa se non inghiottire le nostre tiepide urla e i nostri grandi affetti che osservano distratti dalla riva del nostro cuore.
Tanti pensieri e movimenti ci hanno distrutto. Non siamo altro che caos ordinato in una vita scostante.
Quando cerchi la lentezza del ricordo senti la vita scorrere veloce. È la nostra schiena a sentire il brivido dell'amore passato presente e futuro.
È la vista del panorama o forse la svista dell'impossibilità a farci credere in qualcosa. Fuochi troppo grandi, ma richiamanti stille d'acqua, perché piangi?
È la forza del futuro a rialzarci, è il profumo del sempre. La vita tornerà, sarà l'amore a proteggerci. La mano accarezza e il cuore muore, sfinito. Come se non avessi più respiro, vivo.
Oltre il tuo gesto, oltre i miei sensi. Oltre il motivo. Un sasso cade nell'acqua e lieve fa rumore. Anche il vestito cade e anche se non senti, dentro, provoca esplosione. E poi è pace.
Gli occhi mi corsero dietro una bruna che passava.
Era di madreperla nera, era d'uva scura, e mi sferzò il sangue con la sua coda di fuoco.
Dietro tutte vado.
Passò una chiara bionda come una pianta d'oro dondolando i suoi doni. E la mia bocca andò come in un'onda scaricando sul suo seno lampi di sangue.
Dietro tutte vado.
Ma a te, senza muovermi, senza vederti, te distante, vanno il mio sangue e i miei baci, bruna e bionda mia, alta e piccola mia, ampia e sottile mia, mia brutta, mia bellezza, fatta di tutto l'oro e di tutto l'argento, fatta di tutto il frumento e di tutta la terra, fatta di tutta l'acqua delle onde marine, fatta per le mie braccia, fatta per i miei baci, fatta per l'anima mia.
Canzone del maschio e della femmina! Il frutto dei secoli che spreme il suo succo nelle nostre vene.
La mia anima che si diffonde nella tua carne distesa per uscire migliorata da te, il cuore che si disperde stirandosi come una pantera, e la mia vita, sbriciolata, che si annoda a te come la luce alle stelle!
Mi ricevi come il vento la vela.
Ti ricevo come il solco il seme.
Addormentati sui miei dolori se i miei dolori non ti bruciano, legati alle mie ali, forse le mie ali ti porteranno, dirigi i miei desideri, forse ti duole la loro lotta.
Tu sei l'unica che possiedo da quando persi la mia tristezza!
Lacerami come una spada o senti come un'antenna!
Baciami, mordimi, incendiami, che io vengo alla terra solo per il naufragio dei miei occhi di maschio nell'acqua infinita dei occhi di femmina!
Paesaggi lontani, navi e pareti di fiumi. Odori, sapori, baci e mai più lenti. Certezze mal riuscite, in amore grandi salite.
Ali un po' spiegate verso un mondo che non c'è, segreti troppo detti, sguardi non capiti, voi con quel gioco, che dite frasi appiattite come calamite.
La parola di chi pensa di sapere, quello che so io che cerca di non guardare. L'invidia che un po' vive, la ricchezza che fa stare in silenzio. Percepisco ciò che sento, ma dimenticando questo momento.
La strada che continua in pareti di fiumi, certezze affogate in bui di grandi lumi.
Dolce amore, scrivo per te. Mi manchi nei sorrisi scoppiati per caso, nelle mani davanti al mio sguardo stupito.
Ti cerco nelle tue mani sulle mie, negli occhi tuoi sorpresi.
Ti rivedo nelle sere troppo fredde, riempite dalla nostra pace.
Ti penso in quella notte un po' diversa, nella gioia della paura di essere scoperti. Scoperti, senza renderci conto, eravamo già di tutto.
Mi pento per le parole non dette.
Mi scuso per il coraggio mancato, per la verità che ho bruciato da sola.
Mi umilio per le solite banalità degli amanti. Mi riempio perché ammetto la pienezza delle mie banalità.
Ti abbraccio, quando sei troppo lontano.
Mi intreccio a te, quando i pensieri si fanno troppo scuri, quando penso che non ci saremo più noi.
Spero se cerco l'impossibile, amo ogni volta che lo ascolto.
Ti sfioro, anche se altri pensieri ti avvolgono.
Temo di me, se penso a tutto quello che... non saprai mai. Ti auguro di sognarlo, perché sarebbe stato bello, tra noi.
Mi inchino a chi vola. Amo le direzioni uguali.
Scorro nella via che avevo deciso. Mi sottometto al ritorno.
"Cose che ti prendono una volta sola. E io scelgo te."
"Sono venuta a vedere l'amore come si fa." "-Fare a meno di lei, farebbe bello il resto? Ma poi penso il resto a me ha mai pensato? - La paura è passione. Pelle su pelle e noi siamo gli amanti, nel poco tempo prigionieri di un mondo che manca d'esempio [...]. Voglio sentire, voglio farti tremare, sento che vivi ed è vita che hai chiesto. Per questo momento pagherei ogni prezzo. Io su te."