Anche oggi scende la neve come il giorno di allora quando scappasti da noi senza lasciare orme senza lasciare addii, senza lasciarci.
Ricordo di te, non tutto ma il bello che davi è ancora qui, dentro, un grande piccolo fuoco, per questo eterno, che senza di te, è l'inverno.
Ho raccolto ogni lacrima che il gelido vento della tua assenza ha ghiacciato, quel giorno che ti portò via la pioggia, il sole ed il tempo sciolgono la neve, l'amore, i ricordi ed il tempo combattono la malinconia.
Per te, piccola, come un fiocco di neve non c'è stato tempo per divenire ghiaccio, dal cielo alla terra, gioia e bellezza di vero candore, un soffio di vento, e via per sempre, così.
Ti mando il mio ultimo bacio, ovunque tu lo possa raccogliere, ovunque tu possa sentire che le poche centinaia di giorni che ci hai donato hanno lasciato piccole orme infinite.
Non ci metterei molto a ritrovare la strada, perché il cuore sa ciò che la mente non dice, non importa se dispersa fra i campi o sepolta dal cemento, ti troverei. Saprei stare ad aspettare, ore, giorni, ormai sono anni, ho traversato il mare una volta, posso farlo anche per ritornare, ci riuscirei. Non c'è nessuna voce che io possa sentire, una speranza da inseguire, una promessa da mantenere, non c'è nulla. Ma c'è qualcosa... e allora chiedimelo, fammelo indovinare, disegnalo, spiegamelo ed io mi abbatterò su di te come un terremoto di stelle sul buio del deserto dove nessun angolo fuori e dentro di te rimarrà senza luce. Ti scalderei e nessun vulcano, nessun sole potrà mai farlo così ricoprendoti, circondandoti, stringendoti senza scottarti, senza bruciarti ti proteggerei. E sarò sempre lì, per sempre, sempre impedirò al vento di spostarti i capelli alla pioggia di bagnarti, al ghiaccio di gelarti... a me stesso di farti male.
Ridi di un riso soffocato sorridi senza un sorriso il cuore da leggero, affaticato il velo d'ironia ormai liso il sapore amaro nella tua voce asciutto e immusonito delle speranze finite in croce di un sogno mai nato, finito. Combatti guerre senza bandiere il nemico spietato, indomito sui campi di battaglia delle tue sere è sempre il tuo cuore, il solo ferito. La notte raccoglie i resti sparsi sul pavimento, intorno a te ancora tremi mentre ti svesti ancora lo fai, ancora, ma perché? E le mani bianche, rami gelidi aggrappati a nuvole cariche e la pioggia che ti investe ammorbidisce palpebre peste lava gli occhi salati, i lividi restano, dolori invisibili. A chi respira i tuoi sospiri mentre dorme e tu non dormi è già domani, la luna scende gli occhi si chiudono, la notte muore i sogni bussano e la vita s'accende gli incubi stingono e tu ritrovi colore.
Ho ancora negli occhi il primo istante di te, la trasparenza di un momento che ha colorato quel giorno, la trama del destino che ha dipinto la mia vita, il quadro più emozionante che sia stato mai ammirato.
Migliaia di giorni insieme a te, gocce di intenso amore che non riempiranno mai, il fiume che ogni giorno mi porta e riporta da te, nessuna cascata sarà mai così profonda da riempirmi i polmoni, da impedirmi di respirarti.
I tuoi ti amo sussurrati urlano dentro di me, sei la musica di un disco che non smette mai, sei quel soffio di vento dolcissimo, lento e leggero, che sa dare i brividi e ti amo e amo l'amore che dai.
Un anno dopo sei sempre più bella, il bianco ora ha milioni di colori, l'azzurro dei tuoi occhi è l'immenso di milioni di cieli, ogni giorno ti guardo, ti penso, ti vivo, e ogni giorno un anno dopo, milioni di volte, amo ogni istante di te.
Hai indossato migliaia di sorrisi e mai una volta quello della misura giusta, centinaia di vestiti senza che ce ne fosse uno che ti sentissi bene addosso, ti sei spogliata decine e decine di volte, togliendoti di dosso tutto tranne che il velo che ti ha sempre nascosta, di tutte le parole che hai condiviso mai una che parlasse di te per come ti pensi. Hai eretto muri invisibili ma invalicabili, costruendo scale, a volte ascensori, ma nessuno che portasse al tetto o alla cantina, di tutte le volte che li ho percorsi, in su e giù, non ti ho mai incontrata, a volte mi è solo sembrato di sentire una risata, o i tuoi singhiozzi, deboli dietro le pareti e nessuna porta per raggiungerti. Hai trascorso tanti di quei giorni soffiando contro le nuvole, per aiutarle a scappare sperando che non piangessero le loro lacrime insapori, anche se poi quando lo facevano e ne eri contenta, quelle gocce avrebbero nascosto le tue; pomeriggi interi ad aspettare impaziente i raggi di sole, per colorare la tua pelle pallida, e scaldare i tuoi sogni, per poi accorgerti che nemmeno il deserto è infinito abbastanza per qualcuno che non sa trovarsi.
Era nel distendersi dei tuoi capelli sapore dolce, di rose d'avorio e perle boccioli profumati privi di spine e il nostro cammino insieme che si schiude.
Cento passi per averti a fianco e il caldo di giugno sul sagrato calpestato dai petali di glicine annegati fra lacrime e gioia.
Incenso e fumo intorno a te veli invisibili, sorrisi luminosi chiacchiere, preghiere e promesse e l'odore della tua pelle.
Penso a te come un viticcio aggrappato alla mia esistenza il tuo è sapore di uva il vino nel calice della mia vita.
Amo il tuo odore, i tuoi sapori amo i tuoi colori, il tuo cuore amo il senso delle tue intenzioni amo la direzione delle tue emozioni.
Da quando ti ho avuta in te è ogni giorno da vivere i miei ricordi iniziano con te e sentono di eternità.