Col tuo nome
risuona la terra
in scosse distruttrici,
col tuo fare
si distende il cielo
in astri enigmatici,
col tuo dire
si scioglie il cuore
in poltiglia senza volto,
guardami ora
e dimmi ancora
Amore c'ha avvolto.
Fredda la notte
mi stritola strillando
parole che più
non ti sussurrerò arrossendo,
gesti ormai evaporati
fra le tue esili braccia.
Nel silenzio
canterò il mio amore
per non disturbare
la dolcezza del tuo sonno
nel quale ti proteggevo
senza traccia.
Fresca tintura
cola sui poli,
una calamita troppo grande
per non poter pensare;
intrecci verdi
come vimini lavorati
a percepir sensi
ed odio
di figli ormai dannati.
Alla perfezione
dai voce,
in un'utopia
troppo soggettiva
per esser realmente
ti distingui fra tutte
col silenzio
ed urla il chaos
nel tuo petto,
è questo l'ordine
più perfetto.
Ansimi e sorridi,
attimi impressi
su pellicola monotono
per non sentirti ancora respirare
sulle labbra d'uno sconosciuto.