Scritta da: djfmp3
in Poesie (Poesie personali)
Il blues e l'attimo di quel sogno lontano
che vola tra corde di una chitarra vibrante
tra le strade del nostro domani.
Composta venerdì 24 gennaio 2020
Il blues e l'attimo di quel sogno lontano
che vola tra corde di una chitarra vibrante
tra le strade del nostro domani.
Vivi sempre con la musica nel cuore, e conta sempre i passi che farai nell'infinito del tuo domani
ascolta ogni nota che ti arriva nel cuore e fanne
pentagrammi da sentire lentamente come i batti di un cuore pulsante che sogna e si nutre di poesia dissetandosi con lacrima di brina che cadono sulle foglie di un inverno che finire dovrà. Aspetta il sole che nasce nei giorni nuovi di primavera
dove nascono amori su i prati fioriti, dove mani si cercano e si stringono fortemente tra le viole nascenti che profumano d'amore dove cuori battenti come tamburi in festa echeggiano
quell'inno
alla vita che mai più dovrà finire tra le stelle lucenti in quell'azzurro
cielo che come una candida coperta ci riscalderà nei momenti
triste del nostro cammino, e che con i tramonti della sera rinascere ci farà.
Per troppo tempo sono rimasto in silenzio ad ascoltare
quella musica
del mare, che sogni lasciava volare
per troppo tempo ho sogno l'infinito oltre i tramonti dei cieli
stellati immaginando di chiudere gli occhi e risvegliarmi al tuo fianco con mani ancorati a sabbie colorate.
Che il mare bagnava e il sole asciugava, lacrime
e sorrisi su labbra di rosso candore come le ciliegi che baci
e pensieri lasciano andare
ci sono giornate così. Giornate sospese, interrotte, filtrate. Giornate in attesa. Ad esempio di un temporale. Di nubi gonfie di pioggia. Di acqua a catinelle. Perché a volte la pioggia aiuta a meditare,.
La musica vera apparteni a chi con il cuore l'ha sa ascoltare
e con le ali dell'anima raccontare.
Si nasce si cresce
e poi alla fine dei nostri giorni
si parte verso quel lungo viaggio
nel cielo infinito dove le stelle e le galassie
aspettano il nostro ritorno
e si bussa alla porta del Padre
per essere accolti nel suo Regno
dove riposano i morti che rinascono
nella luce che ridarà speranza
a chi crede nel suo ritorno.
Ritornare ad essere poesia
e andare oltre i passi del vento
che soffia dietro quella finestra che guarda
chi camminando è alza lo sguardo verso il cielo, pensando al futuro, di una città addobbata a festa che mette
in risalto il poco calore che ancora sa dare
a chi cammina verso il vento senza fermarsi mai un momento.
Riscalda o sole le mie gelide
acque che lentamente
scorrono nel mio letto
che un lungo cammino
dovranno affrontare
per arrivare mare
per poi liberamente
dalle sue onde
farsi cullare.
Sognare il Futuro
è un po' come camminare
senza la paura di dovere
difendere i propri diritti
e le proprie idee che dai pensieri
si lasciano trasportare lontano
tra la gente che non guarda
il colore della tua pelle e che ti porge sempre una mano
per non lasciarti in un barcone ad affogare
il futuro e il mio pensiero fisso che in ordine
al dopo di noi vorrei lasciare
il futuro e un albero da poco piantato
che va curato come un bimbo da poco nato
che alza le mani al cielo per essere abbracciato
da una mamma e un papa che camminare
vogliono impararti a fare, il futuro e sapere ascoltare
e sapere sempre da che parte stare
il futuro non sono castelli di sabbia che dal vento
lontano si lascia trasportare
il futuro è la strada che ti vorrei indicare
per camminare ancora per un po' di tempo
al tuo fianco finché stanche si faranno le mie gambe
e lontano mi porterà la clessidra del tempo
che svuoterà il mio carpo, e liberi le mie idee e i miei pensieri lascerà volare via senza
la paura di parlare e di cantare
che uniti si può stare e che per lottare per il domani
una sola risposta bisogna saper dare. "libertà".
Portami lontano
gabbiano bianco
del mare
lontano da uomini
luci e parole
da lacrime e falsi sorrisi
che prendono e che amore non danno
portami oltre il blu del cielo illuminato
dove l'infinito
sa travolgere la mia mente sognante
che guarda speranzosa
che lacrime dai suoi occhi non posano più cadere
portami lontano tra i canti di candide ali
che sanno accogliere e non ferire con
pugnali e fendenti
portami via gabbiano bianco del mare
dove speranza felicità con mani si possano toccare
portami lontano da chi uccide con facilità
i mie stessi simili che pace e amore e terra
non sanno più per essi trovare
e che nel profondo mare li lascia penare
portami la dove la libertà mi lascia tra il mondo viaggiare
per non finire mai di volare.
La musica è come un'onda del mare che nel silenzio si lascia ascoltare.