Una delusione ti ferisce, annienta ogni certezza, alimenta i dubbi, a volte, può farti sentire inutile... ma spesso, in una delusione, dietro la sofferenza, si cela una grande forza che, ti aiuterà ad andare avanti, lasciando alle spalle un'esperienza incomprensibile, difficile da accettare ma che, sicuramente, ti avrà insegnato che, nella vita, crescere vuol dire anche sbagliare tanto, sino ad imparare a scindere, in ogni sentimento, la verità dalla menzogna! Di certo, non sarai immune dalla sofferenza che una nuova delusione potrà infliggerti ma, avrai, quantomeno, imparato a difenderti!
Ipocrisia è fingere di essere quello che non sei, non lasciarsi andare, pensare e non voler trasmettere, perché filtrare quello che si vuole e trattenere. Ipocrisia è soffrire per non poter gridare, dentro ti fa male, non poter dire, fare, amare, bisogna fare sempre compromessi tra la lingua e cervello. "mostrati come sei"! Ipocrisia è non dar retta al cuore, vivere senza tanto pensare, all'anima non piace questa continua bugia. Ipocrisia è non avere coraggio di esprimere i propri sentimenti, non trattenerli, o prima o poi ti penti.
Molte volte ho studiato la lapide che mi hanno scolpito: una barca con vele ammainate, in un porto. In realtà non è questa la mia destinazione ma la mia vita. Perché l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno; il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura; l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti. Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita. E adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino, dovunque spingano la barca. Dare un senso alla vita può condurre a follia ma una vita senza senso è la tortura dell'inquietudine e del vano desiderio — una barca che anela al mare eppure lo teme.
Non ero amato dagli abitanti del villaggio, tutto perché dicevo il mio pensiero, e affrontavo quelli che mancavano verso di me con chiara protesta, non nascondendo né nutrendo segreti affanni o rancori. È assai lodato l'atto del ragazzo spartano, che si nascose il lupo sotto il mantello, lasciandosi divorare, senza lamentarsi. È più coraggioso, io penso, strapparsi il lupo dal corpo e lottare con lui all'aperto, magari per strada, tra polvere e ululi di dolore. La lingua è magari un membro indisciplinato — ma il silenzio avvelena l'anima. Mi biasimi chi vuole — io son contento.