Scritta da: Fez
E insegnami a respirare
perché non ne sono capace,
a rubare brevi sospiri al vento,
a rubare attimi di vita.
Insegnami a sfiorare le cose,
non ad afferrarle,
contorcerle,
perché non ne sono capace.
Composta domenica 5 aprile 2015
E insegnami a respirare
perché non ne sono capace,
a rubare brevi sospiri al vento,
a rubare attimi di vita.
Insegnami a sfiorare le cose,
non ad afferrarle,
contorcerle,
perché non ne sono capace.
E quella tristezza infinita che
accompagna la tua solitudine
in un sabato notte
sulla darsena, piena di fottuta
gente.
Sola.
Anche se eri con un ragazzo,
ora sei sola.
Sempre è comunque,
anche con la folla che
riempie milano,
sei sola.
Con una rosa rossa ormai
afflosciata tra le mani,
con le foglie per metà staccate.
Quel velo di tristezza
che ogni tanto riempie
il vuoto che hai dentro.
Che nemmeno ti permette di piangere.
Solo quello.
La luce del sole è bella,
luminosa e brillante,
ma impossibile
da guardare direttamente
senza farsi male.
Che bello goderne
all'ombra di una giornata
luminosa,
su di una panchina,
all'ombra di un cespuglio.
Bearsi di lei,
indirettamente.
Vinili gracchianti scivolano,
su brandelli di anima.
È pensieri stordenti
annebbiano gli occhi,
orecchie fischianti.
Le ciglia tirano le palpebre
verso il basso e staccano
la mente dal mondo.