Scritta da: Franco Vitale

Distratto

Distrazioni frequenti,
rifugi astratti,
fuga dal vero,
simboli riflessi al rovescio,
vapore di respiro caldo.

Distrazioni antiche,
ricordi di nebbia salata,
scalini di pietra
nascosti dai rovi,
cornici di vento
su quadri incompiuti.

Distrazioni d'orgoglio,
delirio di potenza,
frantumi di benessere,
lacrime di indifferenza,
fiamme di brina
leccano la schiena dell'anima.

Distrazioni invisibili,
pagine di amori inventati,
libri mai scritti
da scrittori mai nati,
estreme opinioni
nel vuoto di eventi.

Distrazioni congenite,
lussuose contaminazioni,
vizi immacolati,
sassolini di virtù,
l'odore del simile
scatena l'istinto.

Distrazioni d'inchiostro,
capriole di sfera
su tappeti di carta,
distratto dal nulla...
che parlo col tutto.
Composta mercoledì 27 ottobre 2010
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    Scritta da: Franco Vitale

    Dammi

    Dammi il senso del silenzio,
    soffice rumore di fondo,
    muto dialogo tra principi,
    nel regno degli ultimi.

    Dammi sintomi di orgoglio,
    docile sopravvivenza,
    prega il Dio dolore,
    raccontagli il mio gemito.

    Dammi i tuoi sguardi magici,
    guarisci il mio presente,
    regalami l'onore
    ... raccontami il silenzio.
    Composta mercoledì 27 ottobre 2010
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      Scritta da: Franco Vitale

      La voglia

      Nutriti di me,
      abbracciami a lungo,
      rubami il fiato,
      smarrisci le labbra
      ovunque,
      intorno al mio corpo.
      Indossami,
      cospargiti di me,
      affonda le unghie,
      smalto di fuoco
      increspa il mio mare.
      Lascia
      che schiuma salata
      mi bruci la bocca,
      schiaccia coi fianchi
      pudore e vergogna.
      Fatti arco
      che vibra
      sulla mia corda tesa.
      Regalami l'estasi,
      urlami all'anima,
      freccia guerriera...
      dentro di te.
      Composta mercoledì 27 ottobre 2010
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        Scritta da: Franco Vitale

        Segnali d'amore

        Segnali d'amore,
        sintomi di dignità sospesa
        piccoli guasti della mente,
        inclinazioni parallele.

        Recinti di verità negate,
        briciole di orgoglio sparse al vento,
        ansia positiva,
        possesso senza redini.

        Gesti rituali
        di piena essenza,
        silenzi che rotolano sull'anima,
        vento gelido su spalle ardenti,
        tempeste di brividi profondi.

        Vorrei che tutto questo
        mi facesse volare,
        vorrei la mia pelle
        sotto la sua pelle,
        vorrei lei fosse
        un campo di papaveri,
        su cui sdraiarmi
        e diventare lei,
        vorrei avvolgerla
        come ragnatela,
        vorrei cantarla
        con un filo di voce,
        vorrei che lei
        non uccidesse l'io,
        vorrei amarla...
        e impacchettare il tempo.
        Composta giovedì 6 maggio 2010
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          Scritta da: Franco Vitale

          Fiori di panico

          Sospiri eterni,
          germogli di paura,
          unghiate nell'anima,
          tremori costanti,
          su fiori di panico.

          Mosaico incompleto,
          nervi annodati,
          fiamme di ghiaccio,
          pensieri che esplodono,
          su fiori di panico.

          Il fiato sibila,
          rumore assordante,
          di amore sintetico,
          cuore di plastica,
          su fiori di panico.

          Oceani di passione,
          colano rapidi,
          in stagni di sangue,
          polvere d'oro,
          su fiori di panico.

          Furia e ragione,
          macchie di orgoglio,
          boschi di rovi,
          cieli di amianto,
          strati di vita,
          su fiori di panico.

          Lacrime acide,
          stomaco in fiamme,
          visioni sbiadite,
          di notti agitate,
          sale su piaghe,
          su fiori di panico.

          Diamante e granito,
          su petali e piume,
          disperata potenza,
          gigante di panna...
          su fiori di panico.
          Composta giovedì 6 maggio 2010
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            Scritta da: Franco Vitale

            Tempo scaduto

            Prima che il tempo scada,
            anticipando destini scomodi,
            finali di storie ruvide,
            sottolineo parole ricorrenti.

            Prima che il tempo scada,
            percorro ripide vie traverse,
            inganno amici inutili,
            antiche finestre murate.

            Prima che il tempo scada,
            respiro l'orgoglio della fretta,
            scorciatoie fra bolle di sapone,
            accelerazioni insolite.

            Prima che il tempo scada,
            provo ad innamorarmi,
            ammorbidisco l'anima,
            prima che il cuore esploda.

            Prima che il tempo scada,
            raccolgo cocci taglienti,
            corro su specchi infranti,
            progetti dimenticati.

            Prima che il tempo scada,
            brucio ricordi taglienti,
            lame che sfiorano la pelle,
            ricami di paura.

            Prima che il tempo scada,
            rosicchiare la morte,
            rughe lente e profonde,
            solchi su campi incolti.

            Prima che il tempo scada,
            giocoliere in un circo deserto,
            nuoto in un mare di sabbia,
            nuvole dense di cenere.

            Prima che il tempo scada,
            in equilibrio sulle lancette,
            vertigini antiorarie,
            quadranti di zaffiro.

            Prima che il tempo scada,
            crocifisso al presente,
            voglio volere l'estasi,
            voglio volere amore...
            prima che il tempo scada.
            Composta giovedì 6 maggio 2010
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              Scritta da: Franco Vitale

              Tradimento

              Giocatori bendati,
              troppi assi di cuori
              poltiglia di autostima,
              vuoto di sguardi.

              L'alleato è alle spalle,
              l'oro del nemico
              sul vassoio,
              l'abbraccio si allenta,
              gli scudi riflettono il sole.

              La luce filtra le abitudini,
              la pelle si tende,
              a oriente, a occidente,
              i tendini oscillano al vento.

              Il passo accelera,
              su terra che frana,
              l'effetto si fa causa,
              la meta, origine.

              La pelle del nemico
              vibra di calore,
              abbraccio di alleanza,
              lo scudo diventa guanciale.

              Teatro di maschere bianche,
              copione di infame dolcezza,
              burrasca,
              che scioglie la sabbia,
              il cielo assassino è l'amante.
              Composta giovedì 6 maggio 2010
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                Scritta da: Franco Vitale

                Sintomi d'inverno

                Effetti di buio a colori,
                ricordi di vita salata,
                confondono il gusto,
                su labbra verniciate.

                Profumi di inverno bollente,
                cannella, Incenso e piombo,
                neve grigia inquinata,
                asfalto senza pelle.

                Polvere nera, polvere bianca,
                vapore sulle ciglia,
                farfalle di latta immobili,
                su frigoriferi screpolati.

                Lampioni esili,
                modernamente inutili,
                cani che annusano donne,
                modernamente immobili.

                Unte maniglie di tram,
                odore di vita corrente,
                scaglie di sapone e segatura,
                cappotti scuciti.

                Perizomi colorati,
                si affacciano,
                su schiene pallide,
                occhiali ricchi,
                su facce povere.

                Santini di cartone,
                benedicono portafogli vuoti,
                guance rugose,
                odore di lacca.

                Vetrine abbaglianti,
                cartelli colorati,
                bocche spalancate,
                trappole per topi.

                Colpi di tosse,
                colpe e rimorsi,
                innocenti incolpati,
                colpi di tamburi africani...
                sintomi di inverno.
                Composta giovedì 6 maggio 2010
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                  Scritta da: Franco Vitale

                  Papaveri verdi

                  Delicati ingorghi di pensieri,
                  intasano la mente,
                  con dolcezza,
                  gocciolano timidi,
                  su un orizzonte di ricordi aridi.

                  Frasi incolonnate
                  in strette vie pietrose,
                  onde di opinioni,
                  verità presunte.

                  Voci ferme,
                  parole di potere,
                  timidi bisbiglii di paese.

                  Immagini improbabili,
                  papaveri verdi,
                  gesti veloci e decisi,
                  lunghe braccia
                  che si ritraggono.

                  Autoritratti di vicoli ciechi,
                  dirigibili sommersi,
                  pagine bianche alate,
                  nuvole di lettere.

                  Cedri del Libano
                  su colline di asfalto,
                  punti di origine,
                  prospettive troncate,
                  papaveri verdi...
                  occhi nel vuoto.
                  Composta giovedì 6 maggio 2010
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