E giunse il giorno
che lo si raccontò.
Il pubblico non mostrava distrazioni
il silenzio faceva da padrone
l'acqua scorreva ma non prendeva la scena
la forza, la passione, la potenza
eran palpabili
quel racconto sfiorava, toccava, travolgeva.
Ad un tratto la luna si commosse
e li tra le stelle ruppe il silenzio e domando:
allora dimmi cos'è?
Non so cosa fosse ma a giudicare
dai vostri volti posso comprendere
quanto vi manchi.
Cosa sarà.
Un momento messo lì nel mezzo
come quando normale era
sfiorar le labbra tue.
Cosa sarà,
sfiorar la pelle
che di pesca dà
e incandescente vibra
cosa sarà,
solcar le carni
per lasciar certezza d'un tempo passato
nell'abbraccio tuo.
L'errato attimo
un attimo guardai in quegli occhi
un attimo e li fissai nei miei
un attimo e credevo d'aver capito
un attimo e m innamorai
un attimo e l'anima si ribellò alla mente
un attimo per non farla avanzare.
Un attimo e contrastarla fu l'attimo più errato mai passato.
Il tempo?
Non si trova.
S'inventa!
Il tempo inventato?
Va donato!
Ma sappiate che
il tempo inventato
mai e poi mai
sarà apprezzato
da chi il tempo
lo ha sempre e solo
rubato.
Il tempo inventato
è un attimo
un ora
un giorno
e dev'essere sempre meritato
solo così
non sarà mai sprecato.
Gaetano percuoco.
Quanto sono distanti
delle menti che riescono
a godere del piacere di conoscersi,
di sentirsi, quando sono lontane?
Nulla, sono ovunque.
Sono lì che si sfiorano,
che si prendono,
che si spappolano.
Li, sono ferme lì.
In attesa d'incrociarsi.
E come la marea
il mio umore sale lento
sotto la luna piena
a lamentarsi per il tempo
portando con esso
ciò che la luce ha tenuto all'oscuro.