Scritta da: Gastone Cappelloni
in Poesie (Poesie personali)
Una bugia come verità
Una bugia
come verità
basterà
per amarsi
o serviranno
preghiere
fuori moda,
per consentire
alla stupidità
di esternare
il rimbombo
di
manipolate
follie?
Commenta
Una bugia
come verità
basterà
per amarsi
o serviranno
preghiere
fuori moda,
per consentire
alla stupidità
di esternare
il rimbombo
di
manipolate
follie?
Accanto
alla battaglia dell'ozio
l'estate che piangeva
adescò il tamburello
del re di memoria,
improvvisando
meraviglie
per applaudirsi
dentro
rivoluzionarie coperte,
e distillò
artigli disossati
per comprarsi
mocassini stampati
alla corte
delle bramosie mutevoli.
Vecchi amici,
cresciuti
negli stradoni
dei
pantaloni stracciati,
rispondono
nelle mezza notti
delle lettere azzurre;
al volante
di chilometriche sigarette,
brindando come sfide
alla bontà
che non s'inchina;
per non terminar
servitori
(finiti)
del rinnovamento!
Portafortuna
per musicali ritorni.
Ogni scelta che avvallerò
mi offrirà un passaggio
in luoghi comprati
dall'altrui immaginario;
frammentandomi
di compromessi,
per più tentarmi
nel raggiungimento
di rugginose incisioni.
Attualità!
L'interesse da propagandare;
giusto e utile!
Testimonianze da ripristinare?
Sì, da commento!
Autogol, è l'autocritica.
Disinvolta capacità;
e nascerà dalla linea
dell'attualità!
E non solo?
Diversamente
l'ottimismo
caratterizzerà
il compiacimento
dell'umanità
(non) definita!
Castelli di trucco
eternamente
modificheranno
occhi dimenticati
dal pezzo di storia tua,
e
riflettendosi
nelle scritture
che
involontariamente
li distanzierà
si accenderanno
nell'animo
del frammento.
Dall'inferno
della cialtroneria
addomesticati
prezzi
di
favore
si pubblicizzeranno
con insane conferme...
e
rammentandoci
ingiuste
attestazioni
ci doseranno,
con maestria;
per
vicendevole tutela.
Il regolamento
tuo
da
furbetta numerata
ha disorientato,
nei canali dell'elisir,
la fusione
tra
la curiosità
e il discostarsi
da plagiati sodalizi,
immobilizzandoti
nel
benevolo,
carnale,
esercizio.
Marionetta
dei conti sbagliati,
scontorna
dal collezionismo
tuo
l'ultima grazia
raccolta
nelle acerbe danze
d'estati
senza vendemmie
avendo
l'accortezza
di trasalire
per le ansie
di
stomachevole
innocenza.
Mi butterò a capofitto
sulle origini
di verniciate civiltà,
per incorporarmi
coi tempi probabili
di vecchie opere,
taroccate con libertà
d'azzurre irruenze,
e smembrate
di giuste convinzioni!
Poi,
mai sarò,
goccia di sole
che imprigiona
le vibrazioni
e mortifica
generosi istinti.
Desistere?