Scritta da: Gino Cesetti
Pubblicata il 14 marzo 2013 a mamma Rivedo i tuoi lineamenti che in quel momento si erano spenti quel viso rilassato dopo aver tanto penato sei stata fiera e forte aspettando la morte sicuramente hai lasciato un vuoto che nessuno ha colmato hai lasciato il mio cuore che urla di dolore che a distanza di anni una tua foto mi provoca affanni la realtà della morte provoca un dolore forte come poi la vita a volte sia fatica adesso stai lassù che vegli sui nipoti e i tuoi figli aspettando con serenità quel giorno che ci riunirà Vota la poesia: Commenta Scritta da: Gino Cesetti
Pubblicata il 14 marzo 2013 Il mio funerale Quer giorno nun vorrò tanta gente solo chi ma voluto bene veramente l'ultimo viaggio della vita mia insieme a li mortacci sua chiedo a Cristo ancora du minuti pe apri e vedè in quanti sò venuti rendennome poi conto de stà gente che in vita de me nun je né fregato gnente allora m'avvicino quatto quatto pè daje un par de schiaffi a loro quattro e dije mo piagni che so morto da vivo me facevi sempre torto passanno pè le vie de tiburtino tutti diranno è morto er poro Gino! e altri diranno chi quello dei versetti già proprio lui Gino Cesetti. Vota la poesia: Commenta
Scritta da: Gino Cesetti
Pubblicata il 14 marzo 2013 emozionando Me metto qui davanti al gruppo che ho creato vedendo le foto che avete pubblicato pe n'attimo me addentro a Tiburtino e me ritrovo quann'ero piccolino de corpo la mia mente immortala quei momenti intensamente rivivendoli con voi amici cari come se fossimo tante vecchie comari con le foto e vostri commenti riportamo indietro e nostre menti ai nostri giochi ai nostri affanni ricordannose pure dove se lavaveno li panni Oggi che so adulto e pure vecchio me sento de svotà stò granne secchio in modo da buttà con fantasia tutta questa gran malinconia che quel giorno che ho lasciato tiburtino era morta pure na parte de Gino quella parte che qui ho ritrovato grazie a sto gruppo che se formato. Vota la poesia: Commenta Scritta da: Gino Cesetti
Pubblicata il 14 marzo 2013 Il pagliaccio È lui il re della feste che fa sorridere chi è triste col suo naso a cipolla attrae al circo una gran folla con i giochi e le attrazioni fa rivivere grandi emozioni con scherzi sibillini fa divertire grandi e piccini ma non sempre il tutto riesce la sua vitalità nasce dalla sua serenità è un uomo pure lui ed anche se si trucca col cerone cappello naso finto e parrucca trapela dal suo fare l'unico suo amore quello per il circo e la sua gente quel modo di essere divertente e l'unica sua consolazione è vedere un pubblico che applaude con ammirazione. Vota la poesia: Commenta Scritta da: Gino Cesetti
Pubblicata il 14 marzo 2013 Anomalia Un giorno incontrai per caso un uomo dal grande naso lui di tale anomalia non si lagnava anzi davanti ad'altri s'inirgogliva solo il suo naso vedeva la gente senza pensare che esisteva una mente il tale veniva additato come se fosse menomato lo stesso dimostrò con professione di avere doti e anche gran passione nella medicina era un professore e nella vita un gran signore la gente che l'additava lui con gentilezza compativa dimostrando rispetto al mondo che a volte vede quadrato e non tondo. Vota la poesia: Commenta Scritta da: Gino Cesetti
Pubblicata il 14 marzo 2013 A padre Pio A San Giovanni Rotondo mè sò recato più vorte forse pè sfatà la sorte e come San Tommaso nun credevo a quello che tu eri già da vivo poi ad un tratto un profumo mi avvolse un fascio intenso di sopresa mi colse mi lasciò estasiato quel forte odorato da lì a poco ho capito che t’avrei adorato poi cominciai a capire le tue lotte quanno col demonio facevi a botte le stigmate e le tue ferite erano come lacrime sentite un granne frate cappucino che nella messa distribuiva pane e vino ed ai miscredenti faceva senti Dio in quei momenti Oh grande padre ormai Santo t’he chiedo d’asciuga questo mio pianto so’ certo che con te e il tuo oracolo riuscirò a superare ogni ostacolo ogni tanto sento la tua presenza che si manifesta con l’essenza certamente non sarò io a far a meno di te o Padre Pio Vota la poesia: Commenta Scritta da: Gino Cesetti
Pubblicata il 14 marzo 2013 Nel cielo scorgo le nuvole sembrano piccole isole come fossero di ovatta ed il vento le sballotta poi pian piano il bianco delle nuvole diventa di un grigio mutevole mentre un frastuono si sente ed il cielo s'illumina rapidamente ed ecco la pioggia cadere comincia a tintinnare che è un piacere fino d'intensità aumentare per poi lentamente finire le nuvole sparite nel frattempo lasciano spazio al bel tempo e un semicerchio fatto di colori insieme alla terra e ai sui odori i raggi del sole infuocati asciugano quei luoghi incantati una quiete in giro si sente come se non fosse successo niente. Vota la poesia: Commenta