Scritta da: John Venarte
Come un tempo...
Come un tempo i nostri eroi,
(Principi, cavalieri e maghi),
Sui destrieri, uccidevano draghi,
Così la sorte ha designato noi.
Verso i confini noi siamo diretti,
Eternità ancora da esplorare...
Viaggiando senza guardare
La bianca scia degli spettri.
A te la luce, a me la poesia
Per difenderci da quei raggi
Che balenano ai bordi del cielo,
Insiemi di comete come oltraggi
Cuciti da galassie e da magia,
Trovando l'antidoto al siero.
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Vento, bacche e uva
Rimesciammo il nostro tempo e poi
Ci illudemmo di fermarlo con noi.
Non ci cucimmo le labbra chiuse
e non usammo raggiri né scuse.
Cosparsi sulle viti, mille soli
Ad accarezzar noi due soli,
Dopo venne il vento a solleticarci
a sorriderci e piano a sognarci.
Dalla duplicità facemmo una,
Una e sola, la nostra essenza.
Sfiorando le bacche e l'uva
Di baci ci nutrimmo e poi senza
Ali, dal cielo rubammo Luna
Che non subì la nostra assenza.
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Vampirya
A morsi amarsi... ecco, è questa la via!
Rimesciando il sangue con la notte.
Curando coi morsi la malattia,
Senza più fare a pugni colla sorte.
Subendo l'incanto della tua luna,
Staccarsi, dalla mia terra, in volo
Senza avere più remore alcuna
Ma con la voglia di non restare solo.
Delle ali facemmo remi fendenti
Il mare dell'oscurità e diretti
a scagionare l'alba dalle menti.
Di una sola pena siamo costretti:
Nei bei colli affondare i denti
Per non più dalla sete essere stretti.
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