Scritta da: GioPorta

Insonnie inquiete

Un bocciolo, un sasso, una conchiglia, il bozzolo di un insetto, una fessura, una ferita
una trasmissione aviaria
un tepore che si perde
un energia sottile
una teoria con molte ipotesi che rimbalza come una goccia d'acqua sull'acqua
irresistibile perfezione
onde quiete e odore confortante
coscienza ancestrale
la curiosità etica, la ricerca delle eccezioni, i fermi propositi
incappare nella propria immagine allo specchio
rinunciando a momenti di intimità non vissuta
a una risposta irritante
alla consunzione della felicità
alla paura del silenzio, delle intenzioni
alla mancanza di un'illusione, di un sorriso spensierato
che se non a vivere, aiuta a sopravvivere
corde lacerate dalla prepotenza
nodi che si sciolgono
un conforto torvo
la responsabilità dell'onestà
tra la premura e l'insofferenza
essere o non essere... riessere
quando la parola è l'unica possibilità per uscire allo scoperto
perché la vita è confusione
normalità improvvisa costretta dai bordi
che con i lati positivi non si rincuora
e tutto diventa un segno, se sei alla ricerca di un segno
e ti fermi a guardare il cielo
perché l'amore quando lo trovi lo prendi dove e come lo trovi
perché quando lo cerchi non c'è
essere preparati a cogliere l'occasione
restare in uno spazio indefinito... irraggiungibile, rallentando passi ed intenzioni
diserzioni insopportabili
parole liquide, buone
più lente delle azioni
conseguenze
costruzioni grammaticali
volontà di capire il controesempio
il contesto di una teoria senza lieto fine
parole che dicono ciò che si vuole ascoltare
parole giuste, necessarie
compresse in un moto ondoso, sincronico, profondamente intimo, confidenziale
che se non guariscono, curano
e se non curano, consolano
parole che separano le luci dalle ombre, il visibile dall'invisibile
che comprendono fino ad usurpare
attente ai desideri, ai conforti
vaste nello spazio, ma brevi nel tempo
parole ridotte a un problema di proporzioni
esatte come una soluzione
logiche come il diritto
asfittiche come l'amore
parole ispirate... inspirate con più convinzione
in grado di ricostruire il senso
nonostante i pezzi mancanti
una forma di avvicinamento all'eternità sfuggita al proprio riflesso
un sussurro, un fiato, un respiro profondo
che più che dire, segna una distanza
parole lente, fuori contesto, dislocate altrove
che anziché aggiungere presenza moltiplicano l'assenza
che fanno della laicità un'estetica, un rito
parole rivelatrici, nate da insonnie inquiete
ma l'oscurità porta luce, incoraggia
anche se vivere fa morire
e non sempre si può assistere alla fine...
... si può perdere un tramonto.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: GioPorta

    L'attimo e l'eterno

    Poco riservato è il viaggio dei venti
    dissuade con aria densa e tracotante
    la luce abbaglia giorni oscuri
    qui dove a macchie sparse e senza filtri
    matura la vita
    sgorga mite nelle vene
    impenetrabile, vibrante e ininterrotta
    in un lampo porta gioia
    gode e fa godere
    aiuta a sperare, a resistere e a restare
    per nulla vani quei piaceri e quei dolori
    quegli amori
    quelle fugaci presenze e assenze
    che penetrando il mondo, ci sollevano
    e l'opera si compie
    accadono spontanee indelebili verità
    da lontano basta un niente a suscitarle
    e inclinando il fianco
    in quel soffio affondano leggere
    che si cerchi quel che è o non esiste
    veraci apparizioni e barlumi sconosciuti
    luccicano tra i secondi, i minuti e le ore
    tra l'attimo e l'eterno...
    ... è tempo di levarsi
    e incredule le anime s'involano.
    Composta giovedì 27 agosto 2020
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: GioPorta

      Lentamente albeggia

      Placido e incurante, scivolo sotto un cielo stellato
      distante, assorto e sognante
      sognatore da sempre

      l'umanità converge verso un punto preciso, collocato al centro... al centro di cosa, non so
      ed allora cautamente mi sposto di lato
      su un percorso di affondi e recessi

      ma tutte le destinazioni bloccano il respiro
      lo spazio non basta
      non c'è modo di essere... di esserci

      con parole piene di domande
      e silenzi senza alcuna risposta
      cerchi concentrici, espandendosi... mi invitano oltre

      il contatto mi porta allo scontro
      cambio di posto, mi scosto, mi sposso
      ma non posso andarmene adesso

      la gravità mi trattiene con forza
      mi convinco d'essere vivo... di vivere
      sento il vento addosso, il profumo di quel che resta di una natura artefatta

      percepisco di farne parte, di far parte, di... partecipare
      disorientato mi espando e mescolo
      ma non mi sento, non sono

      lentamente albeggia
      le stelle si confondono con la luce del giorno...
      ... anche io.
      Composta venerdì 19 giugno 2020
      Vota la poesia: Commenta