Sola nel cielo
scolorita e pallida
la luna rimprovera la terra
che non vede il dolore
fra la sua gente:
guarda giù e piange
lacrime fredde
a veder cos'è
l'uomo diventato.
Gira il sole
inseguito
dal suo fiore,
danzano le api
intorno al girasole
che gira verso il sole.
È silenzio. È l'azzurro che piomba sulla terra, nell'immenso confine del mondo.
L'anima è rimasta lì in ascolto. La vedo, disegnata fra cielo e terra.
Ciò che rimarrà di me, quando anche l'ombra mi abbandonerà.
Mi son svegliata poetica
all'alba di questo giorno
fuori la pioggia di giugno
si faceva suono sul davanzale
con tutti quegli effetti indefiniti
dell'acqua che scorreva
e gocce che ritmavano
creando note musicali in libertà.
Mi sono svegliata poetica
nella speranza che un raggio di sole
si infiltrasse abusivamente fra le nuvole
forse avrebbe potuto accarezzarmi il viso
forse sarebbe stato come un bacio
quello che al primo bagliore del giorno
ad occhi socchiusi accende i sensi.
Mi son svegliata poetica
nel suono della pioggia
dentro ad una poesia.
Sto muta con la tua reticenza
parlo solo al tuo silenzio
nella speranza che tu ascolti il mio
composto di parole impercettibili
che solo il tuo cuore sa ascoltare
mentre l'anima mia vive del ricordo
di quella tua voce che mi appartiene
e lascia vagabondare la mia
che turbata ancora non ti giunge.