Come potrei trattenerla in me, la mia anima, che la tua non sfiori; come levarla oltre te, all'infinito? Potessi nasconderla in un angolo sperduto nelle tenebre; un estraneo rifugio silenzioso che non seguiti a vibrare se vibra il tuo profondo. Ma tutto quello che ci tocca, te e me insieme ci tende come un arco che da due corde un suono solo rende Su quale strumento siamo tesi, e quale grande musicista ci tiene nella mano? O dolce canto.
Ho preso questo cuore triste e solitario e mestamente l'ho gettato in mezzo al mare; ma prima sopra, col mio inchiostro ho scritto: per non amare più! Per non amare.
E mi pare di non averli mai lasciati tanto è l'abitudine ad andare eppure sono lontani i giorni anche nel ricordare
Seguo ad intuito una traccia, - una consuetudine della memoria - In un altro luogo forse, in altra data È come vedere ed essere visti; essere ed essere già stati.
Vedo gli altri che vanno sto fermo e li osservo Vedo gli altri che vanno e ritornano sto fermo e li aspetto Ho come l'impressione che la direzione è sbagliata.