Poesie preferite da Glo Glo

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Scritta da: Antonella Marotta
Svegliandomi il mattino, a volte provo
sì acuta ripugnanza a ritornare
in vita, che di cuore farei patto
in quell'istante stesso di morire.

Il risveglio m'è allora un altro nascere;
ché la mente lavata dall'oblio
e ritornata vergine nel sonno
s'affaccia all'esistenza curiosa.
Ma tosto a lei l'esperienza emerge
come terra scemando la marea.
E così chiara allora le si scopre
l'irragionevolezza della vita,
che si rifiuta a vivere, vorrebbe
ributtarsi nel limbo dal quale esce.

Io sono in quel momento come chi
si risvegli sull'orlo d'un burrone,
e con le mani disperatamente
d'arretrare si sforzi ma non possa.

Come il burrone m'empie di terrore
la disperata luce del mattino.
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    Ora
    sono solo un sasso
    gettato dal caso
    in uno stagno,
    avvolto da grovigli di erbe d'acqua
    tenaci e caparbie quanto la gravità.
    Ma sono stato anche
    uccello;
    di quelli che si avvitano veloci
    oltre i confini della vista
    fino al bianco puro della non materia,
    candido come è candido
    tutto ciò che non è.
    Di tutte le occasioni mancate
    di più
    avrei voluto essere note,
    mai scritte su un pentagramma
    ma sparse nell'aria
    in un ventaglio di suoni,
    incatenate con un ritmo di colori,
    scomposte e ricomposte
    ogni volta
    come meglio viene.
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      Scritta da: Daduncolo

      Povera Bella

      Bella era giovane e anche carina
      con occhi azzurri e capelli biondi,
      povera Bella!
      Il passo era lieve e il cuore contento
      ma di giudizio ne aveva poco.
      Così si diede come una moglie
      a un traditore duro e cattivo.

      Bella era giovane, e non lo sapeva
      che il mondo è pieno di traditori,
      povera Bella!
      Disse: " Quest'uomo farà il suo dovere,
      mi sposerà perché è giusto così";
      ed era piena d'amore e fiducia
      in un traditore duro e cattivo.

      Andò da lui; ma lo sporco vigliacco
      fatti i bagagli se n'era scappato,
      povera Bella!
      E a casa poi la padrona le disse:
      "Via, che puttane qua dentro non voglio. "
      Quante amarezze soffrì l'infelice
      per un traditore duro e cattivo.

      Tutta la notte vagò sulla neve,
      quanto soffrì nessuno può dirlo,
      povera Bella!
      E quando rossa spuntò l'aurora,
      morta era ahimé la povera Bella,
      uccisa ancora in giovane età
      da un traditore duro e cattivo.

      E così dite quel che volete,
      quand'uomo pecca deve soffrire,
      povera Bella!
      Giù la calarono in fondo alla fossa.
      Dissero gli uomini: "questa è la vita".
      Ma dolcemente cantaron le donne:
      "Colpa degli uomini, sporchi bastardi. "
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