Poesie inserite da Grazia Finocchiaro

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Scritta da: Grazia Finocchiaro

Frammenti

Specchio la mia anima
nella bianca luna
e cerco il tuo riflesso
smarrito nel tempo dell'albore.

Echeggiano frammenti passati
di te che dell'aurora
coglievi profumo

te che custodivi
il mio cuore incantato
dentro arbusto in fiore.

Quando al declino le foglie
si smarrivano al vento
difendevi i miei occhi
da stonate visioni.

Una lacrima
adesso
è voce per te

per te che ancora non bevi alla fonte.
Ho inventato ali
per sorvolare uniti.
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    Scritta da: Grazia Finocchiaro

    Ti rivedo com'eri (Mamma)

    Traspare dal tuo viso
    trascorso di letizia e dolenza,
    fremiti di luce
    son carezze alla mia anima.

    Appari scultorea...
    ma la brezza leggera dell'aurora
    a forza risveglia il tuo passo.

    Le tue vesti
    profumano di segreto
    il vento salso
    disloca scia di tenebre,
    sotto flebili raggi di sole
    si scioglie apparente ghiaccio.

    Hai percorso lungo viaggio

    nel tuo risveglio
    ti rivedo com'eri,
    dalle tue mani
    acqua fresca su di me.

    Risplendi per breve tempo
    riporti, del tuo intimo la luce
    del tuo silenzio voce d'amore.
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      Scritta da: Grazia Finocchiaro

      Fratelli d'Italia

      Tutt'attorno si spandeva oblio
      di separate terre,
      di percorsi privi d'unione,
      di attorciate tegole,
      di gatti al buio che miagolavano ribellione.

      E nel sorgere radioso del mattino
      via via si pacava il passo
      dapprima guerriero,
      unite labbra intonavano Inno Italiano
      a ritmo cardiaco pulsante tra gloria.

      Moltitudine intingeva a perdifiato
      in limpida acqua di sorgente,
      voci di gioia inneggiavano amor patrio,
      alla movenza del vento
      bisbigliavano risanate fronde.

      Dalla sponda
      bianco piumaggio di gabbiani
      trasvolava al tingersi dell'aurora,
      che si amalgamava all'italico canto
      intonato da mille fratelli in alto coro.
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        Scritta da: Grazia Finocchiaro

        La mia città

        È di te nostalgia profonda
        che mi morde l'anima
        quando il pensiero
        mi sospinge per antiche strade
        e il mio sorriso consola
        la scia cesellata dentro pietre.

        Ho il cardine della città
        varcherò il passaggio
        per dipanare la malinconia
        quando s'aggroviglia tra la zagara.

        Per te scrivo il mio verso
        che per vicoli di menta scorre lieto
        mentre m'avvolge il giardino d'onde
        che ha cullato il primo pianto.

        Finestra sempre schiusa al sole
        è guida al mio vagare,
        maestrale si svela dai monti al mare
        muove parole salate
        allevia il mio palpitare.
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          Scritta da: Grazia Finocchiaro

          Dopo Mareggiata

          Compiuta furibonda tempesta
          conflitto di onde
          alla riva trascinano resti di rovere
          lamine senza respiro.

          Pupazzi mutilati
          volgono sguardo attonito all'immensità,
          orfani di mani infanti di giocosi momenti.

          Di bimbi si odono gemiti
          per gioco smarrito,
          l'astro disperde luce nel fondo marino,
          senza voce gemono conchiglie,
          visione di tronchi adagiati, privi di braccia.

          Da brutali risacche
          nell'invernata
          non rimargina insultata zavorra.
          Composta martedì 30 novembre 2010
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            Scritta da: Grazia Finocchiaro

            Il ritorno di me

            Vagabondo nei meandri del mio pensiero
            corda staccata da violino
            bicchiere vuoto di memorie
            solitarie mani
            un po' di me ho smarrito.

            Nessun battello in approdo
            quanto tempo ancora...
            per ritrovare l'ego.

            Se l'aurora annuncerà il mio ritorno,
            questa gelida stagione
            che tra scogliere si frantuma
            risorgerà dal poggio rifiorita

            e io celebrerò me-stessa
            con due coppe di champagne.
            Composta lunedì 30 novembre 2009
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              Scritta da: Grazia Finocchiaro

              Cristalli di parole

              Nel muto pensiero
              bagaglio di parole
              di amore e dolore
              di chiarori e crepuscoli
              di sole e stelle
              leggere
              a volte incomprese
              per lungo tempo sospese.

              Su questi fogli confido
              quel che mi era segreto
              raccontare i miei sogni
              se permettete,
              nascondere ogni timore,
              la timidezza il viso mi colora.

              Questi versi
              mi rendono fiera
              non dico alcunché d'insolente
              purezza del verso
              trasparenza dell'inconscio.

              Porgo uditori il mio dire
              che ascoltate col cuore,
              d'ogni lemma
              pura emozione traspare,
              son frammenti di cristalli
              le mie parole.
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                Scritta da: Grazia Finocchiaro

                Solo gli occhi

                Se un mattino ti svegliassi
                e non ti fossi accanto
                grida il mio nome, corri a cercarmi,
                rimani in pigiama a piedi scalzi anche,
                il nostro caffè lascia
                tieni il sapore della notte.

                Solo gli occhi devi con te portare,
                gli occhi,
                per cercarmi
                per vedermi
                per trovarmi
                e la tua voce
                per gridare il mio nome
                ma urla, urlalo forte al vento.

                I tuoi occhi m'han visto
                la tua bocca tace,
                i baci saziano la nostra fame
                le tue braccia ci dissetano.

                Le tenebre ci avvolgeranno
                fino al nuovo tempo
                e per ogni palpito che ci rimane.
                Composta sabato 31 luglio 2010
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