Poesie preferite da Johnny

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Scritta da: Valentilli

Crescere è un po'morire

Dopo aver tanto corso, mi sono seduto accanto al mio dolore e gli ho parlato, a lungo.
Così l'ho riconosciuto mio e lui mi ha rinnegato.
Mi sono rialzato, credendo d'essere più forte.
Ma lui mi ha abbattuto milioni di altre volte.
Ho continuato a rialzarmi fino a che, un giorno ho capito
che era il dolore a farmi vedere la luce, il cammino da percorrere e, inevitabilmente, la mia incoscienza, il mio ego, mi rendevano cieco e sordo al suo richiamo.
Mi sono seduto ancora una volta, accanto al mio dolore ed al suo rimpianto ed ho cercato di vedere dove mi trovavo.
Non ho scoperto niente di ciò che già non sapevo: non ero da nessuna parte, ma c'era qualcuno con me, che conoscevo benissimo ed era stato sempre "in me".
La realtà mi aveva distratto da ciò che era più importante per me, la mia vera essenza, la mia vera anima.
Non aver visto questo per così tanto tempo mi aveva cambiato, quasi ucciso!
Nel ricordo ho ritrovato schegge di me stesso, con fatica stò rincollando i pezzi, ma non mi importa se finirò il lavoro.
Più importante è che abbia iniziato!
Composta venerdì 22 giugno 2012
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    Scritta da: Silvio Squillante

    La ferità è ancora calda di dolore

    È quando smetti di chiedere
    che inizi ad ottenere qualcosa,
    quando la logica del dimenticare
    prende possesso dei tuoi pensieri
    inizi ad amare per davvero quel che hai.
    La ferità è ancora calda di dolore
    ma non fermi le sue dita mentre si avvicinano,
    mordi le labbra che urlano "ancora!"
    perché "fermati!" non l'hai mai contemplato.
    Chi è come noi,
    non ha mai pensato di fermare il proprio vivere
    per provare a guarire dentro.
    Si cercano nuove forme di dolore
    senza mai accantonare quel pensiero
    che racconta di ragazzi stesi
    su di un letto di ricordi,
    persi a contare le stelle del proprio soffitto,
    persi in un mare di dolore,
    persi nel buio di un notte troppo vera per esser ricordata.
    Viviamo in bilico
    perché solo in bilico riusciamo
    a restare in equilibrio,
    viviamo soffrendo
    perché passar la lingua sopra i tagli nel palato
    è il preferito dei nostri passatempo.
    Composta domenica 24 giugno 2012
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      In dirittura d'arrivo
      addirittura lo scrivo
      con la premura di un mimo
      intento a rappresentare una scena in mezzo a un'arena che per suo vezzo s'arena su quel piccolo particolare, per lui fondamentale.
      Okay,
      ora tutti seri metto il delay
      l'eco è femmina così com'è lei
      pagherei, per dormirle accanto ma come d'incanto stare sveglio senza battere ciglio, senza alcuno sbadiglio
      il cuore pompa troppo forte per il suo odore l'amo a morte l'odio a volte forse troppe ma chi se ne fotte
      rotte le cuffie rotte le scatole, per il rotto della cuffia fuggire da mentali scatole
      aprire gil orizzonti sui tramonti lontani solo sfiorando-le mani le nostre dita aeroplani mentali
      provare troppo dolore all'atterraggio forse troppo amore nel viaggio
      sembra sempre sia stato solo un assaggio
      ora impalpabile mero miraggio sembra il nostro retaggio
      che sbatti!
      Colpo di rullante suono martellante poi "dish" piatti!
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        Scritta da: Gaetano Toffali

        Lento diletto

        Sono un diletto
        i movimenti lenti
        nell'alzarsi dal letto
        al primo mattino
        la calma dei passi
        tra bagno e cucina
        l'armadio e la gruccia
        tra sospiri lievi
        i passi felpati
        gli scalini pensati
        sedersi al volante
        e farne conquista

        Lentezza felice
        senza filosofia
        con due costole rotte
        come compagnia.
        Composta martedì 24 maggio 2011
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          Scritta da: Priscilla 59

          Un amore grande

          Un amore grande
          non s'invola nel nulla
          sbattendo le ali
          per scrollare i ricordi,
          ma in punta di piedi
          s'incammina con te
          per mari e per monti.
          C'è chi ama per sempre
          oltre le campane a festa
          e le primavere gioiose.
          Chi invece ora tace
          ha già detto tutto:
          nel silenzio c'è il vuoto
          di un amore svanito.
          Composta martedì 30 novembre 2010
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