Le migliori poesie inserite da Julie Gensini

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Scritta da: Julie Gensini

Elévation (Elevazione)

Au-dessus des étanges, au-dessus des vallées,
des montagnes, des bois, des nuages, des mers,
par delà le soleil, per delà les éthers,
per delà les confins des sphères étoilées,

Mon esprit, tu te meus avec agilitè,
et, comme un bon nageur qui se pame dans l'onde,
tu sillonnes gaiement l'immensitè profonde
avec une indicible et male voluptè.

Envole-toi bien loin de ces miasmes morbides;
va te purifier dans l'air supérieur,
et bois, comme une pure et divine liqueur,
le feu clair qui remplit les espaces limpides.

Derrière les ennuis et les vastes chagrins
qui changent de leur poids l'existence brumeuse,
heureux celui qui peut d'une aile vigoreuse
s'élancer vers les champs lumineux et sereins;

Celui dont les pensers, comme des alouettes,
vers le cieux le matin prennent un libre essor,
- qui plane sur la vie, et comprend sans effort
le langage des fleurs et des choses muettes!

Al di là degli stagni, delle valli e dei monti,
al di là dei boschi, delle nuvole e dei mari,
al di là del sole, al di là dell'aria,
al di là dei confini delle stellate sfere,

Tu, mio spirito, ti muovi con agilità
e, come buon nuotatore che gode tra le onde,
allegro solchi la profonda immensità
con indocile e maschia voluttà.

Fuggi lontano dai morbosi miasmi,
voli a purificarti nell'aria più alta,
e bevi, come un puro liquido divino,
il fuoco chiaro che colma spazi limpidi.

Le spalle alla noia e ai vasti affanni
che opprimono col loro peso la nebbiosa vita,
felice chi con ali vigorose
si eleva verso campi sereni e luminosi;

Chi lancia i pensieri come allodole
in libero volo verso il cielo del mattino,
- chi si libra sulla vita e comprende senza sforzo
il linguaggio dei fiori e delle cose mute!
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    Scritta da: Julie Gensini

    Novembre

    Gemmea l'aria, il sole così chiaro
    che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
    e del prunalbo l'odorino amaro senti nel cuore...

    Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
    di nere trame segnano il sereno,
    e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno.

    Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
    odi lontano, da giardini ed orti,
    di foglie un cader fragile.
    È l'estate, fredda, dei morti.
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      Scritta da: Julie Gensini

      Lucinda Matlock

      Andavo a ballare a Chandlerville
      e giocavo alle carte a Winchester.
      Una volta cambiammo compagni
      ritornando in carrozza sotto la luna di giugno,
      e così conobbi Davis.
      Ci sposammo e vivemmo insieme settant'anni.
      Filavo, tessevo, curavo la casa, vegliavo i malati,
      coltivavo il giardino e, la festa,
      andavo spesso per i campi dove cantano le allodole,
      e lungo lo Spoon raccogliendo tante conchiglie,
      e tanti fiori e tante erbe medicinali-
      gridando alle colline boscose, cantando alle verdi vallate.
      A novantasei anni avevo vissuto abbastanza, ecco tutto,
      e passai ad un dolce riposo.
      Cos'è questo che sento di dolori e stanchezza
      e ira, scontento e speranze fallite?
      Figli e figlie degeneri,
      la Vita è troppo forte per voi-
      ci vuole vita per amare la Vita...
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