Poesie inserite da Luca Zecca

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Scritta da: Luca Zecca

Condannato

La fredda oscurità ogni cosa avvolse,
e nulla di ciò che presente era
ancora l'occhio si accorse.

Ma se poeta non mi fossi considerato,
a questo punto il poemetto
potrebbe dirsi terminato.

Quanto facile il mondo sarebbe
se per me freddo fosse freddo e luce
fosse luce; nulla così mi impensierirebbe.

Ma così poeta più non sarei,
i mari delle parole più non solcherei,
e la vita nella sua semplicità mi godrei.

Ma un più grande fardello mi è affidato,
e a esso mai ho rinunciato.

Vivere, sì, la vita, nella sua semplicità,
ma spesso fermandomi così da
cogliere le sue peculiarità.

"Condannato" (più soave condanna
inflitta non fu mai) io sono a smettere
spesso di vivere, così da potermi vedere
e cogliere il mondo nel suo armonioso fluire.

Ai più duri d'orecchi una semplificazione
ora e per sempre voglio porgere:

"Per i minuti in cui vi ponete a spettatori
sappiate che cessate d'essere giocatori".
Composta venerdì 28 agosto 2009
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    Scritta da: Luca Zecca

    Ti andai cercando per anni Amore

    Ti andai cercando per anni Amore,
    componendo versi e studiando parole,
    cercandoti di fiore in fiore.

    E oggi che mi abbagli come il sole,
    fatico a descriverti e a comporre,
    come se ti fossi coperto di nuvole.

    Sarà che l'averti per anni desiderato,
    sarà che il volerti le rime ha facilitato,
    sicuro è che oggi scriverti si è complicato.

    Oggi a riprova tante sono le poesie
    per coloro che il mio amore hanno rifiutato,
    pari a nessuna quelle per chi mi ha accettato
    senza ingannarmi o raccontarmi bugie.

    Ma questa a lei voglio dedicare,
    alla stupenda che mi sa amare.

    Tu Laura un nuovo impulso mi hai dato,
    e per sempre te ne sarò grato.

    Ti amo mio fiore che ti lasci baciare
    come la rosa che ancora colma di rugiada
    dal sole si lascia sfiorare.

    Ti amo stella del firmamento
    che nella moltitudine non ha perso se stessa
    e non ha lasciato che il mondo la
    istruisse a suo piacimento.

    Per te mia signora queste rime compongo,
    e con esse il nostro amore incorono.

    La poesia qui concludo per non annoiare
    colui che poveretto legge e non saprà mai amare.
    Composta mercoledì 11 novembre 2009
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      Scritta da: Luca Zecca

      Farti sognare

      "Mi piaci da impazzire",
      non avrei altro da dire,
      se non fosse che
      il cuore ho pieno di te.

      I versi non posso controllare,
      il cuore vuole parlare,
      e a te vuole dedicare,
      rime da farti sognare.

      Forse tutti hai allontanato,
      ma me hai conquistato.

      Come in un incubo ero imprigionato,
      ma il tuo sguardo mi ha liberato,
      la solitudine mi ha abbandonato,
      il tuo cuore al mio ha parlato.

      Non potrei altrove trovare,
      qualcuna che mi faccia sentire
      come quando ti sto a guardare.

      Nella pace assoluta mi sembra di stare,
      quanto ti sto a pensare,
      e non ho bisogno di saper volare,
      volo ogni volta che ti sto a desiderare.

      Dei miei sentimenti ti ho parlato,
      cosa ho nel cuore ti ho mostrato,
      e ora mi fermo ad ascoltare,
      se sono riuscito a farti sognare.
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        Scritta da: Luca Zecca

        Mentre le lacrime mi rigano il viso

        Mentre le lacrime mi rigano il viso,
        penso al tuo dolce sorriso.

        Mentre i singhiozzi non mi fanno respirare,
        ai tuoi occhi continuo a pensare.

        Mentre il tempo comincia a pesare,
        per te il mio cuore continua a pulsare.

        Mentre le tenebre mi vogliono ingoiare,
        la tua luce non mi fa sprofondare.

        Mentre penso che tuo non potrò mai essere,
        il sogno di te con me la speranza non mi fa perdere.
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          Scritta da: Luca Zecca

          Il dolore il mio cuore ha preso

          Il dolore il mio cuore ha preso,
          e ora a un filo sono appeso,
          e nessuna forza da quassù,
          può in alcun modo tirarmi giù;

          perché se la forza necessaria,
          descritta con umane parole può essere,
          comincerei a rievocare l'aria,
          che con tempesta ogni cosa può distruggere,

          e con pianto parlerei del fulmine,
          che con il suo baglior,
          del mondo raggiunge il culmine.

          Con stridore di denti narrerei del fior,
          che di primavera gli occhi illumina di mille color,
          dopo essere rinato per il suo del mondo amor.

          Ed è per questo che è per me vano
          aspettare che possa arrivare un umano,
          con questa forza,
          in grado di liberarmi dalla sua morsa.

          Così l'anima mia con le sue forze si desta,
          e libera il cuor mio dal maligno despota.

          Questi versi ho composto,
          per coloro che non hanno il cuore a posto,
          perché sappiano che anche nel profondo buio,
          con la nostra luce si può sconfiggere il tormentato oblio.

          Perché sappiano che,
          dei mali subiti l'anima loro si carica,
          e che quando la tremenda forza scarica,
          senza l'aiuto di nessuno,
          al di fuori di loro, dell'amico angelo e del Padre di ognuno
          con dignità e onore torneranno qualcuno.
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            Scritta da: Luca Zecca

            Si guarda il cielo sereno

            Si guarda il cielo sereno
            sperando che sia un momento passeggero,
            si odono gli uccelli cantare
            mentre tenti ancora di dimenticare.

            Si sta a farsi accarezzare
            dalla brezza che ti vuole aiutare,
            cercando di allontanare,
            quella delusione che così ti ha fatto diventare.

            Ma poi il sole sembra scappare,
            una nuvola l'ha fatto oscurare;
            ma non vi è niente da fare,
            il sole torna a brillare.

            In simil guisa ti sei comportato,
            come la nuvola ci hai provato,
            l'hai fatto sapendo già di perire,
            da errate conclusioni non ti far tradire.

            Sereno e forte puoi ritornare,
            ma questi due miei versi devi rammentare:
            "non sempre conta il risultato,
            ma che tu ci abbia provato".
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              Scritta da: Luca Zecca

              Il mio Amore non è banale

              Ah, destino ingrato... per quanto me la farai desiderare?
              Per quanto il cuor mio dovrà aspettare?

              Son giorni che desidero la sua voce,
              son giorni che non trovo pace.

              Il suo viso ogni giorno mi fai desiderare,
              i suoi rossi capelli desidero accarezzare...

              Il cuor mio si vuole dichiarare,
              non riesce più lontano da lei a stare.

              Sento di poterla far sentire speciale,
              di farle capire che il mio amore non è banale.
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                Scritta da: Luca Zecca

                La sua voce melodiosa già ora desidero

                O passerin, ove puoi volare?
                Lassù dove l'uomo non può sparare?

                Lassù troverai il mio cuore,
                trafitto nuovamente dall'amore.

                Il suo gentil sguardo oggi ho incontrato,
                e da lei sono stato stregato.

                La sua voce melodiosa
                già ora desidero,
                perché sopra ogni cosa
                dalla solitudine mi rende libero.

                E così dopo mesi
                dall'ultimo amore,
                mi ritrovo a comporre
                versi sospirati direttamente dal cuore.
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                  Scritta da: Luca Zecca

                  All'Amore

                  Il tuo volto di stelle,
                  i tuoi capelli di raggi lunari,
                  di seta è fatta la tua pelle,
                  e l'azzurro dei tuoi occhi è raro fin nei mari.

                  O soave dea la cui bellezza limiti non si pone,
                  tanti uomini hai incantato, e il mio cuore hai rubato,
                  e per la tua bellezza queste rime ho stregato,
                  e questi versi ti ho dedicato.
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