Scritta da: Luciana Prisciandaro
in Poesie (Poesie personali)
Gli parla di fiori
e lui niente
la carezza sfuma ogni mattina
all'arrestarsi della serratura.
Il giorno si sfarina
in vani pensamenti senza succo
inseguendo la polvere
laddove va a morire,
tra corde del bucato
e un senso d ' incompiuto,
legumi da sgranare come perle
e una mela che non arriva al cuore,
domani, forse, si dirà
basta: e ' ora d ' andare,
con un che d ' impetuoso
e dolente,
una mummia di piume
sfonda i muri,
esplode
una testa di cristallo.
Domani
e si ripongono i pensieri
dentro ai cassetti.
Intanto torna il passo del comando
i tacchi per le scale,
si riavvita
il corpo di fatica.
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