Ho provato a scrivere il tuo nome nel vento perché lo spargesse ovunque. Qualcuno lo ha visto tra le pile di sassi in montagna, altri tra la sabbia del mare, chi in Grecia, chi in Islanda, altri ancora in Australia. Il tizio delle previsioni ha detto che quest'anno non ci sarà l'anticiclone, basterà il tuo nome a scaldare la terra.
Scesa è la notte col suo volto scuro e struccato, bussa alla solita ora una volta sola per non disturbare. È il vicolo cieco in cui muore il giorno dopo aver ingoiato le nostre certezze, intermezzo di riflessione che culla speranze e sogni futuri. E'per questo che appare saggia, democratica, terapeutica. Rispetta la quiete di tutti e induce a riflettere senza costrizioni. Alcuni la pensano triste, spenta e inanimata, la notte invece non dorme vive più del giorno. I suoi misfatti li copre con il buio, quando invece va via, in quell'ora in bilico tra il tonfo dei portoni dell'ultimo dei nottambuli e la prima levata degli amanti guardinghi, fedelmente non dimentica mai di accendere la luce. La luce del nuovo giorno.
Dici che vuoi lasciarmi e mentre lo dici trattengo un respiro, e poi un altro e un altro ancora. Ognuno tornerebbe alla sua vita incontrando nuovi amori, nuove parole, nuove canzoni, un nuovo abbraccio che racchiuderebbe un nuovo mondo. Quando lo dici confesso di volerti dar ragione, ma poi desisto non mi basta un'illusione per farmi coraggio, la delusione è più forte. Addomestico l'angoscia per non stracciarmi il cuore, pensando a quelle effimere visioni che restano negli occhi. Il tempo disperde quel che siamo stati giorno dopo giorno, ma nulla può contro il tuo ricordo, simbolo di un'eternità che non si cancella e che mi eleva da terra.
Ho sognato che ti baciavo sul divano mentre ascoltavi la tua musica preferita, un bacio lento, dolce, appassionato. Avevi la t-shirt bianca con la scritta "I love New York" e gli occhi chiusi, io invece li ho aperti all'improvviso e ho potuto ammirare lo spettacolo. Eri ispirata, calda, delicata, il tuo respiro si mescolava al mio, la tua lingua di seta rimava con la mia, diceva le stesse cose, ora capisco la rima baciata. Avevi addosso un profumo intenso di concretezza, e sul volto, disegnato il filo intricato di un'emozione, tessuto, per tenermi legato a te.
Ti guardo, i tuoi occhi sfuggono i miei, la carestia di parole non m'inganna mi sei vicina, ma sento nelle ossa il suono della tua lontananza. Giro sul tuo corpo come un vagabondo, errante, senza saper dove, strada in salita che mi strema, cerco di sopraffare la mia solitudine tu non ci sei più, come le ombre che si disperdono nel traffico.
Questo libro ha tutto di te, ne sei la trama, il titolo, la copertina, le pagine sofferte scritte di notte alla luce tenue di una abat-jour o a quelle soffuse di un cruscotto, quando sforzi la vista a quel chiarore che rende magico il crepuscolo. Sei le parole scritte con l'ardore del cuore, il carattere che intinge i versi di devota passione, l'ispirazione che illumina le idee, il pianto e il riso dei suoi personaggi, il prologo felice e l'epilogo lieto del nostro viverci. Sei tutto ciò di cui un libro ha bisogno, tutto, tranne che il prezzo, quello che voglio continuare a pagare, pur di starti accanto per sempre.
Lasciami ascoltare ancora una volta la tua voce. Quieta le mie ansie. Lasciami guardarti negli occhi stringendomi la mano. Culla le mie speranze. Lasciami sfiorarti i capelli per sentire il vento fresco tra le dita che asciuga le ferite. Lasciami essere il tuo tutto, il tuo per sempre, per gratitudine, per amore, per viverti accanto. Ricomincio da te. Respiro da te. Il tuo amore è la mia pace, la mia preghiera soddisfatta, il tuo amore è la mia casa, dove l'anima riluce della tua presenza e gira nuda e libera. Il tuo amore è un dono di Dio, desiderato, pregato, compiuto.