Scritta da: Marco Medici
in Poesie (Poesie personali)
Paesaggio
Il rosso dei tramonti
si stende sui campi la sera
scalda il paesaggio
gli alberi sembrano amanti
Mi abbracciano questi colori.
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Il rosso dei tramonti
si stende sui campi la sera
scalda il paesaggio
gli alberi sembrano amanti
Mi abbracciano questi colori.
Il sole spunta
la luce riempie la stanza
i raggi si stagliano tenui sulle persiane
e irradiano la camera serena
tutto intorno è fermo
dei rumori distolgono il silenzio
schiamazzi, suoni, la voce del pescivendolo che passa
il vento filtra gelido dalla finestra semiaperta
che investe di freddo le coperte calde
si sente il profumo di brioches
la radio è accesa
gli uccelli cantano
ma nessuno li sente
la rugiada sulle foglie dei rami
si stende preziosa
è l'alba
inizia una nuova giornata.
Due colombe
in cielo
andavano insieme verso il sole
i colori delle nuvole
sapevano di rosa e di pesco in fiore
e come un tuorlo d'uovo il tramonto della città
saluta il giorno che si spegne lentamente
Il mare s'increspa di timidezza
le piccole case aspettano che a rischiararle
sia la soffice luce delle stelle
e le farfalle
si posano dolcemente sui petali
dei gelsomini e dei loro pollini
mentre io mi specchio sulle onde forti dell'oceano.
Sembravi il sole di primavera
l'aria che respiro sa di te
come le stelle in cielo
un prato immenso in fiore
la tua luce è preziosa.
Che resti il tempo di queste parole,
il tempo dello stupore,
che restino i tuoi capelli nel vento,
possano restare le mie parole per te,
come dei sassi gettati nel mare.
Profumerai di campi di grano
ti spettinerà la primavera
avrai il sapore dell'estate
e la dolcezza della sera
ti proteggerà il ramo del tiglio
e il sole ti prenderà in una cesta coi suoi raggi
e sarai la veste di seta della distesa di un fiume.
Se cerchi una favola in più da sognare
o colombe che cantino pace
più forte di quanto lo vogliano le stelle,
un vento più fresco di quello che scalda la noia del giorno, puoi venire nel regno dei sogni
ed aprire le porte di Dio
e trovare pian piano un bambino
per dire: "quello ero io".
Vorrei essere il vento
ascoltare il mio cuore
soffiare sulla gente
e portarle riposo
dalle tempeste
come la sposa e lo sposo
posarmi sui rododendri
e le piante selvatiche
scaldare i nidi dei passeri sui rami
chinarmi sui giardini
e ghermirli di fiori
cullare i bambini
nelle loro altalene
di speranze
aprire le ali
e stenderle sui poveri
col mio manto lucente
di saggezza
di aria e pace
e col mio canto spoglio di cielo.
Sei semplice come il pane
come una poesia come una canzone
come l'acqua pura
un raggio di sole
la primavera
pura innocente sincera
Semplice come il grano nudo
una preghiera
la sera una pianta le stagioni
una cascata
sei semplice come le mie parole
una farfalla
un girasole
sei semplice come il mio amore.
Non m'appartiene il vento del lamento
ne l'aria sottile del pianto
m'appartiene il silenzio
soltanto
del cielo denso
che non vedo
e del flauto di canna
di cui non sento il suono
e nella misura
di quanto mi manca.