Era bello vederli passeggiare il passo incerto la schiena leggermente ricurva sotto il peso di una vita non facile. I vestiti un po' fuori moda ma dignitosamente puliti le loro mani unite incrociate, come a formarne una sola. I loro occhi guardarsi per ripetere all'infinito meno male che ci sei ancora.
È stato triste vederti andar via senza un addio un abbraccio è stato triste sapere che tutto è cancellato presente e passato rinnegando e disprezzando quello che è stato. Ma ho accettato continua dritto per la tua strada trova il traguardo che ti sei ripromesso di abbracciare, guarda sempre avanti a te non ti voltare mai indietro perché non ci sarà più nulla neanche uno sguardo da amica.
Mi piacerebbe tornare bambina "bianca", in un pomeriggio di sole o in una sera di neve. Buio, luce, solitudine, lacrime mi piacerebbe essere quello che ero e non sono più "bianca".
Presto è arrivata la sera il sole è calato dietro i colli come un sipario al termine di una commedia drammatica. Un'usignolo canta il suo lamento, dai vetri appannati si vedono luci spegnersi, per le strade qualche cane randagio senza passato né futuro. Tutt'intorno silenzio e vuoto. Ognuno sta solo, pensa e ripensa si pente si adira forse piange, poi prega. È uno spettacolo triste senza vita siamo sempre più soli sempre più tristi in sintonia on questa lunga notte.
Trovarsi di fronte a un bivio, e non trovare la giusta segnalazione, tornare indietro, senza rendersi coscienti di aver percorso più volte la stessa strada, senza aver mai trovato la forza di prendere una decisione. Un giorno in cui ti senti soffocata vuoi procedere, non più per fuggire e l'essere cosciente ti permette di tornare in te di intraprendere un viaggio senza meta, con la sensazione di non sbagliare dicendo "Ti amo, ma è finita".
Attimi di follia che mi bagnano. Lo scorcio del temporale che avanza. Sentimenti offuscati dalle incapacità: Pianti stridenti per un'amico che non c'è più. Sorrisi sofferti. Risate inesistenti. Felicità ambigue. Conoscersi e poi dirci addio. I miei anni.
Credimi il mio mondo era diverso, distese verdi piene di fiori circondavano il paese rallegrato da urla di bimbi che felici riempivano le strade. Nei vicoli il vocio delle comari intente a sfrerruzzare coperte come un'eco arrivava fino al campanile. I lenzuoli stesi battevano sulle mura delle case tutte piccole e piene di vita. L'odore acre dei camini si spandeva nell'aria ribollivano i fagioli nelle pignatte mentri i carri rientravano stanchi e affamati dalla campagna. Poi mille lumicini accendevano il paese, cadeva il silenzio e nella quiete esso riposava.