Bolle di sapone, traslucenti d'arcobaleno
Entusiasmano i fanciulli, come i disincantati
Limpide
Leggere, fluttuano, lasciandoci trasognati!
Emozioni preziose donano ai cuori candidi e semplici
Zappando
Zuccheri dal duro asfalto di vite metropolitane. Tenaci residui ancestrali, incapaci di
Arrendersi all'anomia dei valori.
Fulgido astro della speranza
Omaggia il bocciolo di ogni nuovo giorno
Regalando rinnovato vigore
Zelante corteggia
Adamantino amore.
Esemplare condotta
Testamento spirituale di ogni poeta
Implicita legge del cuore
Comportamento obbligato per chiunque
Abbracciare il mondo voglia.
Volti rinsecchiti
biascicano
il mantra della guerra.
Non più luce negli occhi
né rughe d'espressione.
In questo tempo nero pece
a fare da padrone
è solo l'aggressione.
Qualcuno ancora
invano cerca
del proprio fratello la mano...
poco o tanto s'allunghi
egli, meno del nulla, trova.
Sbocciò, la primavera di un amore,
fra fiumi di caramello e densa cioccolata
golosamente sorseggiata
dietro una vetrata appannata.
Passione si svelò,
tutto a un tratto
con vampa smisurata.
Fino a quando,
un giorno come un altro
nelle distese ghiacciate
dell'inedia indifferente
perì come niente.
Starò qui,
attenta, discreta e delicata
piccola e graziosa
come la corolla stellata dell'hoya.
Ad attendere il tuo sole
scevra di egoismi
starò qui.
C'è ora più bisogno di vivere
che di dire.
Venirti a cercare per le strade di Lisbona,
petali di rosa
macerati nello spirito della Saudade.
Strascichi di passi sulla pietra
rassegnati all'indecifrabilità.
Avrei voluto ringraziarti,
dirti che, in tua compagnia,
il tempo non è mai stato perso!
Per volgersi alla luce delle stelle,
il mio collo è troppo corto.
Rosso granata
tutt'intorno tracima
varca i confini
reticoli di morte disegnando.
Rosso papavero
in campo solitario
resiste.