Più felice sono quando più lontana porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla, in una notte di vento quando la luna brilla e l'occhio vaga attraverso mondi di luce
Quando mi annullo e niente mi è accanto né terra, né mare, né cieli tersi e sono tutta spirito, ampiamente errando attraverso infinite immensità.
Se la mia poesia mi abbandonasse come polvere o vento, se io non potessi più cantare, come polvere o vento, io cadrei a terra sconfitta trafitta forse come la farfalla e in cerca della polvere d'oro morirei sopra una lampadina accesa, se la mia poesia non fosse come una gruccia che tiene su uno scheletro tremante, cadrei a terra come un cadavere che l'amore ha sconfitto.
Per tanto amore la mia vita si tinse di viola e andai di rotta in rotta come gli uccelli ciechi fino a raggiungere la tua finestra, amica mia: tu sentisti un rumore di cuore infranto
e lì dalle tenebre mi sollevai al tuo petto, senz'essere e senza sapere andai alla torre del frumento, sorsi per vivere tra le tue mani, mi sollevai dal mare alla tua gioia.
Nessuno può dire ciò che ti devo, è lucido ciò che ti devo, amore, ed è come una radice, nativa d'Araucania, ciò che ti devo, amata.
È senza dubbio stellato tutto ciò che ti devo, ciò che ti devo è come il pozzo d'una zona silvestre dove il tempo conservò lampi erranti.
Quando sei nella tristezza non disperarti, la gioia arriverà. Quando sei nel dolore non temerlo ma accettalo come parte di tè. Quando sei nel lutto non chiederti perché hai perso i tuoi cari, ma ringrazia il Padre celeste per averteli donati. Sii gioioso e vivi nella speranza, solo così riuscirai ad affrontare qualsiasi situazione...