Poesie inserite da M. Ruvini

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Scritta da: M. Ruvini

Wedgwood

Di domenica, senza attesa,
ripongo le tazze Wedgwood
nello spazio che è limite
alla tua assenza imbronciata.
Avrei dovuto volgere il manico
in direzione della luce
come piace a te che scegli,
e soffocare la distanza
che impone il tuo silenzio.
Di ronda marcia il ricordo
che soffre disarticolato
a coprire i passi per la stanza.
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    Scritta da: M. Ruvini

    Beffardo

    S'era spenta la notte
    e già scherniva l'alba.
    Rise che fuggissi.
    Gridavano gli addii,
    esultavano i rancori,
    spaziavano i passi.
    mentre una valigia
    sobbalzava sui gradini
    appena lavati immacolati.
    Aggrappasti alla ringhiera
    il profumo della pelle,
    la ragnatela della mano
    che il pulsare del sangue
    voleva rubare alla luce
    gli arcigni rossi furibondi,
    il battito delle ali profumate
    dei rami di mimosa fiorita.
    Quella volta liberai gli occhi
    dietro la curva del tuo corpo
    che si piegava a disfare l'ombra,
    mi chiedevo se la strada
    potesse subire o lamentare
    l'interrogativo della mente
    che tutto fosse stato un vuoto
    amplesso di serrate porte.
    Il giorno ciondolava beffardo.
    Composta giovedì 15 aprile 2021
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      Scritta da: M. Ruvini

      Un'ansa di pensiero

      Sono parole e le dissi
      per conciliare i tuoi sorrisi,
      ero ebbro di uno sguardo
      atteso e ancor disperso,
      una posa del corpo irrigidita
      che ricreasse la fiducia,
      un moto delle labbra arse
      in cerca di un avido confronto.
      sono parole e le dissi
      per schiacciare l'insensatezza,
      creai un'ansa di pensiero
      dove fluisse il disturbo cieco
      e un mare di emozioni.
      sono parole e le dissi
      per conoscere la meta
      su una nave dalla prua
      affilata all'orizzonte
      che disperde il facile destino.
      Composta martedì 13 agosto 2013
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        Scritta da: M. Ruvini

        Un'intuizione

        Sarà il viola
        che colora la falsità
        o la falsità
        è disincantata
        e colora i sentimenti?
        Sarà la realtà
        che beffeggia la falsità
        o la falsità
        è incredula
        e sorprende la realtà?
        Sarà eccentrica
        la falsità
        che trasmuta i colori
        e banalizza la realtà?
        Il viola è il colore
        della poesia, del silenzio.
        E schernisce la realtà.
        Composta venerdì 19 luglio 2013
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          Scritta da: M. Ruvini

          Ambra dorme

          Sembra
          che il cielo
          raccolga le nuvole
          intorno,

          si circondi
          di sussulti
          laboriosi,
          un dolore spaurito
          di raggi in fuga
          per il mondo,

          si sollevi
          a cercare il dono
          dei sogni
          perché sia
          un desiderio raro
          sulle palpebre
          che amo

          io adulatore
          di bianche mani,
          di occhi
          sulle case di paese
          di falso effetto,
          un miscuglio
          dei miei baci
          che arrossano
          la tua pelle

          sembra
          che il lato buio
          della stanza
          nasconda le risate
          d'infanzia

          c'è un trastullo
          di voci di donne
          ridenti
          prima che gli occhi
          si aprano.
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            Scritta da: M. Ruvini

            Consenso

            A ragione sciamano i pensieri.
            Eri sottile immagine di luce.
            Azzardano il colore del diniego.
            Eri fresca ipotesi del sonno.
            A ragione urlano in scorribanda.
            Eri interesse in posa del divenire.
            Tolgono le acri credenziali innamorate.
            Eri fedele allegoria del pianto.
            Rincorrono segugi lo smarrimento.
            Eri analisi rovente d'indifferenza.
            A ragione collimano le attese.
            Eri corsa sfrenata della mia fuga.
            Controllavo la fretta allegra del sole
            e delle nocche serravo l'azzurro colore.
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              Scritta da: M. Ruvini

              Ad occhi in su

              Se inseguo le nuvole basse,
              è per un'ardita follia,
              di scoprire esuberante
              tra il nero e il grigio
              i bagliori dell'anima.

              La mia vita su un sentiero,
              largo quanto il dolore,
              è dispersa verso nuove mete,
              aspra come rancore,
              sospesa per incertezza.

              Le nuvole ora s'incendiano
              adorne di una trasfigurazione,
              ignorano la crudezza dei giorni,
              frutti acerbi mai raccolti.

              S'inseguono radenti al suolo
              dove le ombre accecano la luce.
              S'inseguono... eterno divenire
              delle mie domande.
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                Scritta da: M. Ruvini

                Al cuore d'un fiato

                Oltre lo sguardo dell'anima,
                che appare legame indissolubile,
                si affaccia l'ansia del corpo
                in un incontro fugace, sospeso.

                Cristallizza il torpore delle labbra,
                inconsapevoli profughe d'amore,
                leggero umore scontento e deciso
                mira a cancellare le nuvole,
                sentinelle abbandonate delle palpebre.

                Lei appare insicura, dea bendata,
                uno sguardo tra le grida esultanti
                dell'uomo, frammenti di vita.

                L'ultimo petalo è caduto sulla bocca,
                torna a distogliere l'impronta della vita,
                dà forma ai pensieri di una vita.

                Stanno arrivando al cuore d'un fiato,
                sono sogni e desideri autorevoli,
                crescono e non temono il tempo.
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