Poesie preferite da clarimau

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La vita – è il solo modo
per coprirsi di foglie,
prendere fiato sulla sabbia,
sollevarsi sulle ali;
essere un cane,
o carezzarlo sul suo pelo caldo;
distinguere il dolore
da tutto ciò che dolore non è;
stare dentro gli eventi,
dileguarsi nelle vedute,
cercare il più piccolo errore.
Un'occasione eccezionale
per ricordare per un attimo
di che si è parlato
a luce spenta;
e almeno per una volta
inciampare in una pietra,
bagnarsi in qualche pioggia,
perdere le chiavi tra l'erba;
e seguire con gli occhi una scintilla di vento;
e persistere nel non sapere
qualcosa d'importante.
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    Scritta da: goccia di miele

    Sulla morte, senza esagerare

    Non s'intende di scherzi,
    stelle, ponti,
    tessitura, miniere, lavoro dei campi,
    costruzione di navi e cottura di dolci.

    Quando conversiamo del domani
    intromette la sua ultima parola
    a sproposito.

    Non sa fare neppure ciò
    che attiene al suo mestiere:
    né scavare una fossa,
    né mettere insieme una bara,
    né rassettare il disordine che lascia.

    Occupata ad uccidere,
    lo fa in modo maldestro,
    senza metodo né abilità.
    Come se con ognuno di noi stesse imparando.

    Vada per i trionfi,
    ma quante disfatte,
    colpi a vuoto
    e tentativi ripetuti da capo!

    A volte le manca la forza
    di far cadere una mosca in volo.
    Più di un bruco
    la batte in velocità.

    Tutti quei bulbi, baccelli,
    antenne, pinne, trachee,
    piumaggi nuziali e pelame invernale
    testimoniano i ritardi
    del suo svogliato lavoro.

    La cattiva volontà non basta
    e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
    è, almeno finora, insufficiente.

    I cuori battono nelle uova.
    Crescono gli scheletri dei neonati.
    Dai semi spuntano le prime due foglioline,
    e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.

    Chi ne afferma l'onnipotenza
    è lui stesso la prova vivente
    che essa onnipotente non è.

    Non c'è vita
    che almeno per un attimo
    non sia immortale.

    La morte
    è sempre in ritardo di quell'attimo.

    Invano scuote la maniglia
    d'una porta invisibile.
    A nessuno può sottrarre
    il tempo raggiunto.
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      La cipolla

      La cipolla è un'altra cosa.
      Interiora non ne ha.
      Completamente cipolla
      Fino alla cipollità.
      Cipolluta di fuori,
      cipollosa fino al cuore,
      potrebbe guardarsi dentro
      senza provare timore.
      In noi ignoto e selve
      di pelle appena coperti,
      interni d'inferno,
      violenta anatomia,
      ma nella cipolla - cipolla,
      non visceri ritorti.
      Lei più e più volte nuda,
      fin nel fondo e così via.
      Coerente è la cipolla,
      riuscita è la cipolla.
      Nell'una ecco sta l'altra,
      nella maggiore la minore,
      nella seguente la successiva,
      cioè la terza e la quarta.
      Una centripeta fuga.
      Un'eco in coro composta.
      La cipolla, d'accordo:
      il più bel ventre del mondo.
      A propria lode di aureole
      da sé si avvolge in tondo.
      In noi - grasso, nervi, vene,
      muchi e secrezione.
      E a noi resta negata
      l'idiozia della perfezione.
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        Scritta da: mor-joy

        La fiera dei miracoli

        Un miracolo comune:
        l'accadere di molti miracoli comuni.

        Un miracolo normale:
        l'abbaiare di cani invisibili
        nel silenzio della notte.
        Un miracolo fra tanti:
        una piccola nuvola svolazzante,
        che riesce a nascondere una grande pesante luna.
        Più miracoli in uno:
        un ontano riflesso sull'acqua
        e che sia girato da destra a sinistra,
        e che cresca con la chioma in giù,
        e non raggiunga affatto il fondo
        benché l'acqua sia poco profonda.
        Un miracolo all'ordine del giorno:
        venti abbastanza deboli e moderati,
        impetuosi durante le tempeste.
        Un miracolo alla buona:
        le mucche sono mucche.
        Un altro non peggiore:
        proprio questo frutteto
        proprio da questo nocciolo.
        Un miracolo senza frac nero e cilindro:
        bianchi colombi che si alzano in volo.
        Un miracolo – e come chiamarlo altrimenti:
        oggi il sole è sorto alle 3,14
        e tramonterà alle 20.01
        Un miracolo che non stupisce quanto dovrebbe:
        la mano ha in verità meno di sei dita,
        però più di quattro.
        Un miracolo, basta guardarsi intorno:
        il mondo onnipresente.
        Un miracolo supplementare, come ogni cosa:
        l'inimmaginabile
        è immaginabile.
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