Non piango mai per te basta il cielo a farlo per entrambi questa sera. Affacciati... so che anche tu puoi vederlo. Perché io ti sento... ogni mio senso è catturato da te; Ti sento quando un fiocco di neve si posa per terra, quando una foglia secca si stacca da un ramo; Ti assaporo nei gigli freschi di stagione e nel gelato alla nocciola Posso annusarti nella vaniglia di una ciambella appena fatta, nella boccetta di un profumo di buona marca; Posso vederti in un riflesso ceruleo degli occhi di Marika, Nella luce del faro che illumina le case. Ti accarezzo quando stringo un porcellino di peluches e quando abbraccio il cuscino il sabato sera. Ma soprattutto è il mio sesto senso che mi parla di te; so bene quando stiamo guardando la stessa stella, quando stiamo ascoltando la stessa musica, quando stiamo pensando alla stessa cosa... quando i battiti del mio cuore hanno la stessa frequenza dei tuoi.
Quando puoi chiamarlo amore? Quando senti la voce più dolce e leggera che ti entra dentro senza fermarsi; quando vedi due occhi che vorresti guardare per ore, incantata, ma la tua nemica più grande, la paura, ti concede solo qualche secondo; quando basta sentire il suo nome, che ha una forza maggiore di qualsiasi contatto; quando la tristezza può volare via senza tornare, se davanti ha un suo semplice sorriso; quando lui è vicino più di quanto tu possa sognare e un fuoco dentro di te non riesce a trovare acqua per placarsi; quando pensi che vorresti dargli un bacio che ancora non conosce. Questo penso sia l'amore: il sentimento più nobile e profondo, ma allo stesso tempo crudele e ingiusto, perché vede protagonisti coloro che, solamente per uno sguardo, darebbero ogni cosa posseggono.
Quello a me sembra pari a un dio, quello, se è lecito dirlo, superiore agli dèi, che, seduto di fronte a te a te, senza interruzione ti guarda e t'ascolta mentre sorridi dolcemente,e ciò sottrae a me infelice ogni sensazione: perché non appena, Lesbia, ti guardo, non mi restano più parole; ma la lingua s'intorpidisce, una fiamma sottile s'insinua nelle mie membra, di un suono interno mi ronzano le orecchie, una duplice notte sui miei occhi si stende. L'ozio, Catullo, è per te dannoso: per l'ozio ti esalti e sei troppo eccitato; l'ozio ha mandato in rovina un tempo re e città fiorenti.
Non sarò mai abbastanza grande per capire cos'è davvero l'amore. Non sarò mai del tutto cosciente di quanto tutto questo possa rendermi bella. Non avrò mai la consapevolezza che tu sei davvero mio. Non sarò mai abbastanza grata di tutto ciò che mi dai. Non avrò mai un cuore così grande per trattenere tutte le sensazioni che mi dai. Ma sono innamorata di te, del tuo odore, della tua voce, del tuo modo di donarmi carezze al cuore con un solo sguardo. Sono innamorata di te... come quella sera in cui le nostre anime si incontrarono in un magico miscuglio di dolcezza e passione... Ti amo... ti amo più della mia stessa esistenza ti amo davvero e non credere mai che potrò mai... che potrò mai dimenticarti.