Scritta da: Michela Vaccai

Pensando a te

E pensar te mi scompiglia la giornata,
mi turba la felicità e stuzzica la malizia.
Quest'oggi, questa serata dura è stata,
la mia testa oramai abituata
non scoppia più,
ma sei calato uguale con le ali alle spalle nel mio cuore.

Ed oramai sei la mia poesia:
si, questo vorrei far di te.
Poesia.
Cosicché tutti possano ricordare quello che sei,
vorrei poter trasmettere sensazioni, emozioni,
passioni mie e pensieri enormi, perversi, temuti, spaventosi, sgradevoli, tristi, mortali...

Tu sei il sogno e il desiderio che arde, brucia incandescente in me.
Sei l'assillo della mia mano,
guidata da te, dalla stessa tua mano,
ti sei impadronito sovrano di me, distante e nascosto,
ma allora, ma allora perché mai non posso averti qui, presente, possente?
Perché l'amor nostro sognato solido non è?
La mano fuggiasca, guidata, veloce, svelta e fitta,
corre e ricopre il pezzo di carta una volta solo e adesso stremato dalla follia mia.
I miei pensieri e il mio amore non entran più!
No!

Come farò ora a dare la scarica elettrica che tu mi trasmetti
a tutti quelli che leggeranno? Come farò ora io a far calmare la passione
intrattenibile dell'amor mio? Come farò ora io a scaricarmi...?
Prometto solennemente che non smetterò mai mai di scrivere di te, per te,
mai, solo quando tutte le penne e tutti i pennarelli di questo mondo
smetteranno di funzionare, allora forse si.
Ma non posso, non posso prometterti lo stesso d'amarti,
perché mai smetterò di farlo, mai sarà possibile...
Il mio folle, malato cuore vorrebbe vagare esploratore ed arrivare a te,
ma la testa non può, vorrebbe ma non può, cercare il tuo lontano sognato cuore
e rincasarvi per sempre...

Il foglio e la tastiera si sono stufati di questa
mia stressante folle malattia che mi fa essere così assillante
e di cui sono perdutamente affetta, ma loro non possono capire cosa significa,
non possono in nessun modo capire che non c'è rimedio e cura
per questo problema dolce e amorevolmente, tenero, soave,
che mi occupa la testa giorno notte sera e pomeriggio,
non c'è nulla da fare... ti amo amor mio!
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    Scritta da: Michela Vaccai

    Tu

    Tu...
    tu sei bello,
    unico,
    fantastico.
    Tu sei il mio dono...
    un dono caduto dal cielo,
    conosciuti cosi... quasi per sbaglio
    non so se ti merito...
    ma so bene quanto io ti amo.
    Tu che hai quell'insicurezza divina,
    tu che hai quel corpo per me fantastico,
    quello che ancora non ho toccato in nessun modo,
    ma che in molti dei miei sogni e desideri è apparso.

    Quante volte ho scritto il tuo nome nei mille fogli...
    tu li riempi ormai,
    come il mio cuore è pieno di te, i miei occhi lo sono di lacrime.
    Chissà se mai verrai da me...
    Chissà se mai potremo guardarci negli occhi
    e confessarci l'amore.
    Mio Dio quanto ti vorrei... davvero
    solo Dio lo può sapere.

    Voglio vederti...
    voglio sentire il cuore sobbalzare,
    voglio sentirmi guardata da te,
    voglio toccarti,
    baciarti,
    sfiorarti...
    e se posso... entrare nella tua testa mentre siamo vicini.
    Ti amo... ti amo... amo te...
    e non smetterò mai di dirlo...
    Ti amo.
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