Sono qui di fronte a te con la mia finta felicità, i miei falsi sorrisi, che non possono nascondere il desiderio che ho di te, di toccare i tuoi capelli biondi, di sfiorare le tue labbra con le mie. Sei bellissima, lo vedo anch'io, ma non so dirtelo. No, non sono innamorato di te - non lo sono mai stato di nessuna - ma mi piacerebbe sentirti almeno per un attimo mia, provare emozione per un tuo sguardo d'amore ... io che non voglio amore eterno né pietà. Aiutami, ti prego, sto male: nel dolore che attraversa le mie risate stanche, nell'oblìo assurdo delle mie sere vuote. Inségnami ad amare, a dare soprattutto, a sciogliere il mare di ghiaccio per poterti ricevere e riscaldare. Aiutami a riscoprire il calore del mio cuore, l'ingenua energia di un bambino stupìto, il faro accecante del sole di luglio soffocante nel tardo mattino. Inségnami ad amare, senza pretese, senza progetti, senza troppe speranze.
Se saprai starmi vicino, e potremo essere diversi, se il sole illuminerà entrambi senza che le nostre ombre si sovrappongano, se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo e non il ricordo di come eravamo, se sapremo darci l'un l'altro senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...
Allora sarà amore e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
Per il mio cuore basta il tuo petto, per la tua libertà bastano le mie ali. Dalla mia bocca arriverà fino in cielo ciò che stava sopito sulla tua anima.
È in te l'illusione di ogni giorno. Giungi come la rugiada sulle corolle. Scavi l'orizzonte con la tua assenza. Eternamente in fuga come l'onda.
Ho detto che cantavi nel vento come i pini e come gli alberi maestri delle navi. Come quelli sei alta e taciturna. E di colpo ti rattristi, come un viaggio.
Accogliente come una vecchia strada. Ti popolano echi e voci nostalgiche. Io mi sono svegliato e a volte migrano e fuggono gli uccelli che dormivano nella tua anima.