Poesie preferite da moka99

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Scritta da: Cristina Gemmati

Si assopisce un pensiero di amicizia

Si assopisce un pensiero d'amicizia sincero
Fra tante piccole azioni, ricamato.

In un giorno di sole
Come tanti altri giorni,
esso non si posa,
e non raccolto,
si offusca e si dirada.

Portato via dal vento dell'ostilità,
nel cuore non si fermerà.

E ormai senza più speranza,
né profondo affetto...
nel nulla svanirà.
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    Plasma

    Capita a volte che
    sensazioni ed emozioni vengano assorbite dall'intorno di te stesso
    c'è talmente tanto che urla dentro di te che diventi il centro dell'universo
    un attimo che diventa l'infinito, l'inizio e la fine di tutto.
    E ci sei tu, ed è lì in quel preciso istante che il tuo io si annulla
    come l'amore più forte, come il dolore più atroce
    tutto attorno sembra raccontarti la stessa storia, suonare la stessa musica, emanare gli stessi profumi.
    Ma non è la dissociazione. È l'esatto contrario, è come un vortice di plasma in cui non si distingue la materia.
    Uno e tutto.
    Fuoco e ghiaccio.
    Rumorosa solitudine.
    Ma non ti uccide: è il puro e semplice non senso della vita.
    E allora, languido e spossato, cedo.
    Che il plasma mi prenda e mi affoghi come vuole, è inutile dimenarsi
    tanto una via sempre ci sta
    tanto il resto già si sa
    prima o poi una luce apparirà.
    Composta sabato 30 novembre 2013
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      Scritta da: Lorenzo.k.91

      Cosa speri?

      Cosa speri di trovare nei nostri sguardi?

      La terra trema
      sotto i nostri piedi
      gli oceani stanno evaporando,
      mentre grattacieli crescono
      sopra le nostre teste
      le parole sono distorte
      da interferenze magnetiche,
      un incessante
      scambio di informazioni
      inibisce i miei pensieri,
      nutrendoci di radiazioni
      le medicine placano
      i nostri dubbi,
      quando detteranno
      i nostri consumi
      le parole non placheranno
      il progresso...

      cosa...?
      cosa speri di vedere nei miei occhi?
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        Scritta da: Bamby85

        Ricordi

        Cos'è per me un ricordo?
        È un pensiero custodito nei cassetti della mente
        È un ordigno pronto a esplodere in un angolo del cuore
        È un aliante che prende il volo quando l'anima si arrende
        È un filo, un appiglio a te legato quando lasci via libera al passato.
        Un ricordo è un'emozione che vive ancora sulla pelle
        e ti invade
        ti sorprende
        fino a coglierti di spalle.
        Composta sabato 18 gennaio 2014
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          Eravamo giovani nuvole leggere

          Eravamo giovani nuvole leggere,
          quando ci incontrammo io e te.
          Creammo vivaci vortici di vita,
          nelle stanze infinite del nostro amore.
          Un giorno aprimmo poi una porta sul mondo,
          da nuvole fummo pioggia e non senza dolor
          toccammo cemento, alberi e terra.
          Realtà provò a separare corpi già uniti,
          anime mescolate come tempere,
          senza più confini.
          Ma nulla fu in grado di scorgere,
          nel turbine dei nostri colori
          vide solo un sorriso di luce.
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            Da solo

            Nell'oscuro cielo dell'infinito
            ci guardiamo allo specchio e più lo facciamo
            più ci rendiamo conto di quanto sbagliamo.
            Più lo facciamo, più capiamo quanto nella
            vita, nella grossa valle di lacrime che nello spazio
            acceso aggrada, abbiamo fallito e spensierati cerchiamo
            una soluzione.
            Mentre altri non se ne rendono conto, invano cerchiamo
            di risolvere i nostri errori.

            Invano cerchiamo ci mettere un punto a dolori incontenibili,
            che dentro di noi accendono il fuoco di una riluttanza
            immane.
            Più siamo soli, più ci sentiamo soli, e gli altri non capiscono
            il dolore che proviamo.
            Gli altri non sentono, non perché non hanno orecchie
            per farlo, ma perché guardano, senza sentire.

            Si sentono diversi, isolati, nel mondo esclusi, e nell'universo
            superiori.
            Feriscono, e velocemente fuggono, senza lasciare tempo a noi
            di reagire, di pensare, di chiedere scusa, di provare a
            stare bene.
            Perché tu hai voluto così, perché tu ci hai creati così.
            Forse per vivere, forse per farci soffrire.
            Nell'oscuro cielo dell'infinito io ci sono.
            E sono solo, nato piangendo con già l'immagine di questa
            vita impressa negli occhi rossi dalle lacrime.
            E tu altro invece, giaci nelle nuvole sognando, dormendo, anche te
            ferito, ma incapace di guardare anche gli altri, senza capire
            che chi tiene a te sta lentamente morendo.
            Composta domenica 11 maggio 2014
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              Scritta da: Raffaele Feola

              L'impossibile passato in un assurdo futuro

              L'impossibile passato
              in un assurdo futuro.

              Emaciata e aberrante
              una Dea corrosa dal tempo
              rintuzza la frenesia di esuberanti
              e voluttuosi brividi,
              e lacera i lembi di inutili vesti
              bianche e trasparenti,
              cosparse di profumi
              arroganti e minacciosi.

              Magro bottino per
              la sovrana del piacere,
              per lei solo sguardi silenziosi,
              e abbracci fragili e bramosi,
              persi nell'austero Universo,
              dall'assordante buio
              e dalle irraggiungibili
              e misteriose luci.

              Oscuri barlumi di vecchi
              chiarori sopiti,
              derisi e persi in un presente
              avvolgente e stridente,
              soffocante e arido,
              come un riarso deserto
              ricoperto di miraggi
              e soffocanti arsure.

              Donna e Vita, vita e piacere,
              imperterrite fuggono
              celate sotto strane
              e astute sembianze,
              lasciando solo aridi futuri
              aspersi di sterili fiori,
              di vane speranze
              e fragili bagliori
              di impossibili felicità.
              Composta sabato 7 giugno 2014
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