Poesie preferite da Nico

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Scritta da: Lucia Arecchio
Il tempo che vivo
offre immagini false
profili ben fatti su ogni portale
e icone di grande consumo.

Fa girare i pianeti al contrario
e produce cattive stagioni.

Il tempo che vivo
è un ricatto continuo
al futuro, è un bullo
a sangue pestato
dalla sua stessa violenza
è vestirsi di false ambizioni
di vita, è uno stalker
con carezze di morte.

Il tempo che vivo
è sciame di gente molesta
perduta nel ghetto della routine
è un pronostico errato
nel bar sport dei lamenti
una discarica dell'abbondanza
per miseri stomaci
e bocche insolenti.

E mi srotola contro
un giornale di false notizie
e la fame di verità, nello stomaco,
è un grido contorto
e imbavagliato
da mille parole là fuori scagliate
per fare rumore e fare volume
e confondere tutto.
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    Scritta da: djfmp3

    Cammino verso il mare

    Amo l'odore del mare che biancheggia sotto il maestrale
    amo il suo silenzio quando rumore non sa fare
    amo il mare quando con lui non riesco a stare
    amo ogni gabbiano che lontano riesce ad andare
    amo i passi che si riescono a lasciare per poi essere
    cancellare da un onda timida e silenziosa che sa infuriarsi
    quando le parole dell'amore non riesce ad ascoltare
    amo il mare e nessuno non può lasciarmi liberamente nei mie sogni volare.
    Composta sabato 18 luglio 2020
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      Scritta da: Anonimo17

      Neve

      Mi sveglio e mi trovo in un manto bianco,
      sotto di me una valle senza fine,
      non odo rumori, solo un freddo silenzio che mi avvolge
      e porta con sé il suo gelo.
      Anche il cielo è bianco e spento
      e riflette ciò che vi è al di sotto,
      non un raggio di sole, né una nuvola
      cupa, così come l'aria manifesta,
      fredda ma salubre, calma e vuota.
      Sotto di me una violenta macchia rossa
      si mescola col bianco, ma non diventano
      un tutt'uno, il bianco si oppone,
      ma il rosso penetra fino al terreno.
      Muta anche il cielo, perde la calma,
      rosso anch'esso ed il vento si alza
      e la quiete termina,
      corrono le nuvole ed il fuoco s'innalza.
      Il bianco è vinto, mentre il rosso infiamma,
      colorando le nuvole del suo stesso calore.
      Non trovo più pace, non sono più solo,
      il silenzio cede alle grida di guerra,
      l'incubo divien concreto e io devo svegliarmi.
      Ed ancora mi sveglio.
      Composta domenica 4 ottobre 2020
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        Scritta da: Valerio Varaldo

        4 maggio 2020 (Covid)

        Ciao
        Ehi dico a te...
        Corridore nato oggi.
        Maratoneta della spesa.
        Finita la quarantena?
        L'aria di cosa profuma?
        C'è il sole fuori?
        Non sento più odori.
        Non vedo più luce.
        Sono in reparto Covid 19.
        Ho un tubo che mi secca la gola
        ma mi fa respirare.
        Mi nutrono con il sondino.
        Sai io correvo davvero.
        Stavo bene.
        Ero a casa
        con la mia famiglia.
        Un po' di febbre...
        Pensavo di essere morto.
        Mi risveglio qui.
        Vedo questi angeli
        vestiti di bianco
        con guanti e mascherine.
        Non si fermano mai
        li vedo piangere
        arrabbiarsi
        li sento bestemmiare
        e dare i pugni nel muro,
        mi sorridono sempre,
        mi fanno una carezza.
        Capisco che non è il Paradiso
        ma l'anticamera dell'Inferno.
        Mi hanno detto che non verrà nessuno da me.
        Resterò solo fino alla fine.
        Se andrà male
        sarò avvolto in un lenzuolo
        nessun funerale
        daranno le ceneri alla mia famiglia.
        Dillo tu a mia moglie e ai miei bambini
        che sto lottando per tornare da loro.
        Abbraccia forte i miei figli
        che sono il cuore di papà.
        Mi mancano le loro voci e le loro urla.
        Stringili forte e poi ancora più forte.
        Di a mia moglie che l'amo con tutto me stesso
        chiedile scusa se a volte a casa non l'aiutavo.
        Forse mi conosci o non ci conosceremo mai.
        Forse siamo amici oppure lo diventeremo.
        Forse ci siamo solo incrociati per strada.
        Forse non ci siamo mai visti prima.
        Forse un giorno farò parte delle tue preghiere.
        Non devo restare un numero su una cartella.
        Un nome su un necrologio.
        Una foto senza storia.
        Io esisto o sono esistito.
        Non dimenticarti di me.
        Perché potresti esserci tu.
        Ma ricordami sempre...
        Perché sono un Uomo
        spogliato di ogni sua dignità.
        Buona passeggiata.
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          Scritta da: Valerio Varaldo

          Infinito

          Non riesco a pensare.
          Non voglio pensare.
          Sentimenti che mutano in farfalle
          senza colore.
          Si posano stanche sulla mia mano.
          Si formano nell'aria figure senza senso
          che sembrano cercarsi.
          La luce filtra piano in questa stanza
          e disegna sui muri ombre del passato.
          Osservo la luce fioca che passa dalla finestra
          assorto nei ricordi di una vita andata.
          Le ombre si spostano
          si avvicinano quasi ad accarezzarmi.
          Rimango immobile nei miei pensieri.
          anche quando in uno spiraglio di luce
          vedo te.
          Aspetto che la luce cessi per tornare
          nell'oblio, in quel piccolo mondo dove
          i sogni si nutrono dal cuore.
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            Scritta da: Raffaella Frese
            In fondo è tutta una questione di anima,
            siamo esseri speciali dotati di luce
            che risplende sul mondo.
            E come nella fede
            è tutta una questione di scelta,
            una scelta difficile che tutti possono perdere...
            oppure stringere a sé!
            In tutto mettiamo ciò che siamo,
            quella piccola parte di noi che forma l'esistenza,
            la nostra esistenza
            che può essere epatica, oppure ricca di significato.
            In fondo è questa l'essenza della vita;
            "l'anima".
            Quell'anima che custodiamo in fondo al cuore
            e che con la proiezione dei nostri sentimenti
            presentiamo sul palcoscenico della vita,
            al mondo.
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