Poesie preferite da Nicocati

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Scritta da: Silvana Stremiz

George Gray

Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio —
una barca che anela al mare eppure lo teme.
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    Scritta da: Kovski21

    Invece di una lettera

    Il fumo del tabacco ha roso l'aria.
    La stanza
    è un capitolo dell'inferno di Kruchenych.
    Ricordi?
    Accanto a questa finestra
    per la prima volta
    accarezzai freneticamente le tue mani.
    Oggi, ecco, sei seduta,
    il cuore rivestio di ferro.
    Ancora un giorno,
    e mi scaccerai,
    forse maledicendomi.
    Nella buia anticamera, la mano, rotta dal tremito,
    a lungo non saprà infilarsi nella manica.
    Poi uscirò di corsa,
    e lancerò il mio corpo per la strada.
    Fuggito da tutti,
    folle diventerò,
    consunto dalla disperazione.
    Ma non è necessario tutto questo;
    cara,
    dolce,
    diciamoci adesso addio.
    Il mio amore,
    peso così schiacciante ancora,
    ti grava sopra
    lo stesso,
    dovunque tu fugga.
    Lasciami sfogare in un ultimo grido
    l'amarezza degli offesi lamenti.
    Se lo sfiancano di lavoro, un bue,
    se ne va
    ad adagiardi sulle fredde acque.
    Ma, al di fuori del tuo amore,
    per me
    non c'è mare,
    e dal tuo amore neanche col pianto puoi imetrare tregua.
    Se l'elefante sfinito cerca pace,
    si stende regalmente sulla sabbia arroventata.
    Ma, al di fuori del tuo amore,
    per me
    non c'è sole,
    e io non so neppure dove sei e con chi.
    Se così tua avessi ridotto un poeta,
    lui
    avrebbe lasciato la sua amata per la gloria e il denaro
    ma per me
    non un solo
    suono è di festa
    oltre a quello del tuo amato nome.
    Non mi butterò nella tromba delle scale,
    non ingierò veleno,
    non saprò premere il grilletto contro la tempia.
    Su di me,
    al di fuori del tuo sguardo,
    non ha potere la lama di nessun coltello.
    Domani dimenticherai
    che ti ho incoronato,
    che l'anima in fiore ho incenerito con l'amore,
    e lo scatenato carnevale dei giorni irrequieti
    socompiglierà le pagine dei miei libi...
    Potranno mai le foglie secche delle mie parole
    trattenerti un momento
    per aspirare avidamente?
    Ma lascia almeno
    ch'io lastrichi con un'ultima tenerezza
    il tuo passo che s'allontana.
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