Scritta da: omarea
in Poesie (Poesie personali)
Abitudine (la veste del mio contegno)
Potrei anche cambiare modo di vivere;
lasciare oggi questa veste di ribelle.
Cucita nella fabbrica Solitudine
da individui ormai troppo distaccati,
lontani dalle spiagge affollate.
Gli occhi di mio padre li rivedo spesso
osservare nelle lancette il tempo;
ne scandiva sul mento il ritmo.
Quando gli amici bevono caffè, Lui,
Lui immagina per me il meglio.
E venne il periodo delle piogge
le corse surreali alle elezioni
la fuga nelle sere dei cuori soli
la paura ora è vittima dei nostri errori.
Potrei anche colpire il RE caprone
ingannare i miei amici che sto bene.
Ma di notte scrivo sogni e di giorno
dormo col sole che deluso impreca
contro uomini finti e organizzati.
Sulla falsa riga delle abitudini di questo tempo,
l'uomo mira alle stelle
mentre veloce il talento sbriga.
E venne il periodo delle piogge
le corse surreali alle elezioni
la fuga nelle sere dei cuori soli
la paura ora è vittima dei nostri errori.
Composta giovedì 30 novembre 2017