Scritta da: Paolo Caianiello

L'addio

È un fruscio di foglie nelle ossa quest'addio,
un passaggio di nuvole spettinate sul disordine del mio cosmo
che lentamente m'ingrigita le vene.

È spazio nell'assenza, vuoto di paura,
è un anello gettato a novembre nello stagno delle rane o forse dentro un'altra dimensione,

e scivolo nella solfa dei pensieri
in quest'aria pregna che soffoca le arterie, per sradicare ogni radice
della parola amore.
Composta mercoledì 17 ottobre 2018
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    Scritta da: Paolo Caianiello
    L'estate brillò nel fondo dei nostri occhi,
    accese i cuori nell'oltre immaginario e,
    nell'aria vergine, gravita,
    nuovi battiti irregolari
    oscillarono.

    L'amore discese a seppellire la solitudine,
    abbattè il cattivo presagio nascosto sotto il cappello dello sciamano,
    raccolse petali di rose in giardini impaludati
    caduti lontano da piedi insicuri. Il mondo, specchiandosi in noi, riscoprì la forza di una farfalla in volo
    e graffiandosi la ruggine dai pori, tornò zingara del cielo, a cantare tra le stelle.

    Ho tra le dita lo scatto di quel giorno che addormentò il mare, l'eredità di quelle nubi elettriche, dense di coraggio,
    e soffio polvere stanca per tornare indietro nel tempo,
    nel derma dei nostri abbracci infiniti; di un amore imprigionato per sempre,
    in quest'ultima foto.
    Composta lunedì 3 settembre 2018
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