Le migliori poesie inserite da Paul Mehis

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Scritta da: Paul Mehis
Tornerò nella mia nebbia, al ghiaccio della mia odiosamente amata metropoli.
Farò quello che ritieni giusto!
Però,
non chiedermi mai:
Di cancellare i tuoi occhi, quasi neri,
come la notte...
Di non sorridere pensando ai tuoi sorrisi!
Di scordare il sole che illumina il tuo viso...
Di dimenticare la penombra che ti dona grazia,
mentre ti mordi le labbra...
Di non desiderare ripassare infinitamente le mie dita tra i tuoi capelli...
Di non sognare tutto quello che sarebbe potuto essere...
Di fingere che Tutto sia Nulla!

Perché non mi è concesso farlo!
Perché non posso farlo!
Perché non voglio farlo!
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    Scritta da: Paul Mehis

    Carne rancida

    Come posso fare ancora l'amore,
    quando
    se penso all'amore

    Rivedo i suoi occhi,
    ormai lontani,
    celarsi dietro alle palpebre come per eterna ingenuità.

    Risento i suoi gemiti sbocciare dalle labbra,
    ormai lontane,
    come scorrere di un fiume senza fine.

    Riprovo il brivido dei suoi abbracci,
    ormai lontani,
    come morsi che straziano la carne di piacere

    Rivivo l'attimo,
    ormai lontano,
    di un tuono che illumina l'oscurità.

    Come posso far ancora l'amore,
    quando
    il mio corpo è indissolubilmente legato alla mia anima,
    ormai lontana...

    Come amare ancora se l'odio non ha percorso il mio cammino?
    Composta venerdì 26 giugno 2009
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      Scritta da: Paul Mehis

      Prigione di lacrime

      Entrai nelle tue tetre notti senza luna...
      Ansioso di potertele rubare!
      Dilaniandole!
      Strappandole!
      Riducendole in brandelli!
      Digerendole e defecandole!
      Ma divennero una parte di me,
      divenni una parte di loro...
      ... Ed alcune notti,
      vanno solo vomitate dalla storia,
      insieme al volto,
      di chi non è riuscito a cancellartele...

      Ma bruceranno!
      Irradiate dall'Amore di una sincera nuova Luna,
      frantumando ogni sbarra salina che imprigiona il tuo cuore.
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        Scritta da: Paul Mehis

        Notte insonne

        Grazie!
        ... Alla mano che mi accompagnò
        in quell'infinito dedalo di parole.
        Mi persi in ogni vicolo, mi ritrovai ad ogni incrocio.

        Inciderò sui muri simboli
        che pronunciati suoneranno come trombe di un castello di sabbia infantile
        tanto confusi per l'osservatore...
        quanto sinceri per l'ubriaco.
        Finche l'onda non si riprenderà la mia illusione
        che tornerà gioiosa ogni volta che appoggerò la testa sul guanciale
        o leverò lo sguardo verso il cielo stellato.

        La fortezza dorata custodita nei miei sogni
        all'alba sarà come fosforescenza di una lucciola
        nascosta dalla radiosità del sole
        ma visibile in ogni attimo di oscurità
        come faro per un eterno viaggio.
        Composta lunedì 25 maggio 2009
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          Scritta da: Paul Mehis

          Sul fiume

          Seduto nel silenzio
          ad ascoltare
          le mille voci
          dei colori della terra.
          Forse,
          ad aspettar risposte,
          soffocate puntualmente dalla modestia del mio essere.

          Una lucertola marmorea
          irradiata dal sole
          mi osserva
          sogghignando,
          per tutte le mie domande
          che lei non si è mai posta...

          ... le basta il calore del giorno.
          Composta martedì 11 agosto 2009
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            Scritta da: Paul Mehis

            Oscura Vittoria

            Le tenebre ingoiarono gli occhi!
            Luce della vermiglia luna
            rischiarava tronchi ormai morenti,
            come patiboli per l'impiccagione.
            Le poche gemme rimaste,
            dall'aspetto di vita soffocata.

            Il vento inneggiava,
            con voce infernale:
            Trionfo!
            Vittoria!

            Annegò le fauci scarne
            su morbide labbra di more.
            Un ultimo freddo brindisi...
            con coppa marmorea di linfa coagulata.
            Un ultimo abbraccio d'amore...
            per ciò che era già,
            morto inconsciamente.

            Tornò il silenzio,
            dal gusto di un sorriso abortito,
            affogato nella memoria del tempo...
            ... e l'alba di un nostro domani che mai sorse.
            Composta lunedì 30 novembre 2009
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              Scritta da: Paul Mehis

              Il fiore marino

              Perché sento la mia carne così viva?
              Come puoi tu divorarmi così... senza alcuna pietà?
              Com'è possibile
              che comprendi ogni schizzo del mio sangue?
              La forma di ogni mia gelida goccia
              che io stesso non comprendo,
              ma che ora ribolle della tua dolce voracità!

              Passando dalla mia anima...
              ti ritrovo insediata anche nella mia carne!
              Tutta la mia follia si scioglie nella tua follia.

              Donami l'illusione che il tempo, per noi, non esista...
              Che una fine non esista...
              Composta lunedì 5 ottobre 2009
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                Scritta da: Paul Mehis

                Pensando a tè

                Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri pensieri si intrecciano così naturalmente!
                Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri sguardi si fondono ipnoticamente!
                Vorrei congelare l'Attimo in cui le nostre risate si sovrappongono felicemente!
                Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri silenzi ci abbracciano liberamente!
                Vorrei congelare l'Attimo in cui le nostre labbra si divorano dolcemente!
                Vorrei congelare l'Attimo in cui i nostri corpi riflettono stelline di luce rapite alla luna ardendo spasmodicamente come nel calore del sole.

                Poi vorrei che questi Attimi non congelino mai... perché sai donarmene sempre di nuovi.
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                  Scritta da: Paul Mehis

                  Simbiosi

                  Mi adagiai disfatto
                  su quel giaciglio d'erba grassa.
                  Infinito stupore per la comodità
                  del corpo nudo
                  che si ritrova come abbracciato
                  dall'amata.

                  Sulla pelle lascio riposare
                  Il sole,
                  quasi sconosciuto...
                  Pelle irradiata,
                  prettamente,
                  dalla sintetica fluorescenza dei neon.

                  Osservo il richiamo delle cicale,
                  simili a batteristi,
                  per velocità e sapienza,
                  ma con risultati da violinisti.
                  La loro musica si fonde con la mia...

                  Una farfalla si adagia
                  sul mio petto, dissetandosi con le lacrime saline del mio corpo.
                  L'ammiro e sono colpito
                  enorme differenza
                  del suo essere,
                  dalle pagine lucide dei libri.
                  Le sue ali,
                  come morbide lenzuola di pile
                  dai tenui colori.

                  Una mantide smeraldo pasteggia avida
                  sul mio ginocchio.
                  Affonda le mandibole con fredda presa.
                  La cavalletta si contorce
                  nella disperazione.
                  Ricordo la gioia del predatore
                  ed il dolore della preda,
                  ma non sono
                  ne giudice,
                  ne giustiziere.

                  Muore la mia inquietudine,
                  mentre
                  sprofondo nella terra.
                  Composta martedì 11 agosto 2009
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                    Scritta da: Paul Mehis

                    La rosa su Christine

                    Quella sanguigna rosa sul cruscotto da giorni...
                    Abbracciata da un velo trasparente...
                    l'ammirai, irradiata dal sole, intristendomi giacché ormai avvizzita...
                    Nel sudario vetrato innumerevoli gocce scintillanti...
                    Condensa?
                    O Lacrime per la nostalgia di non esser mai stata donata?
                    Composta mercoledì 11 marzo 2009
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