Scritta da: Pietro De Bonis
in Poesie (Poesie d'Autore)
Onde
Navigo nel mare incerto,
la vela spiegata
da un vento di freddo inferto,
segretezza svelata.
dal libro "Tempeste puniche. Il profumo della quiete" di Pietro De Bonis
Navigo nel mare incerto,
la vela spiegata
da un vento di freddo inferto,
segretezza svelata.
Di dolcezza incontenibile la tua incantevole bocca, fiato le dai e fiato mi togli.
Ignota sei, impalpabile come il fato, come il tuo sguardo.
Ai miei occhi appari bellezza eterna.
Alla mia ragione dolce indole superba.
Al mio cuore soave pena inferta.
Vorrei tornar bambino
solo per essere preso di nuovo in braccio,
solo per potermi sentire sospeso su due gambe
che non siano le mie,
e addormentarmi protetto da pensieri che non siano più i miei.
Per venir cullato da due battiti di cuore anziché uno,
per potermi appoggiare su un petto e su una voce
che non sia sempre e solo la mia.
Vorrei poter essere preso di nuovo in braccio
per vedere riflessa sul muro
l'ombra grande delle tue mani che mi accarezza.
Vorrei tornar bambino
solo per potermi specchiare e vederti sorridere.
Non posso lasciarti svanire in quello spazio profondo: perché tu esisti come esisto io.
E la mia anima è segregata lì, dove respira il tuo petto.
Vorrei possederti all'infinito, tra gli alberi alti, nell'innocenza ingenua di un'alba vergine.
Scendere nel calore delle sue braccia.
Scivolare nel cristallo di una foglia dopo la tempesta.
Ignorare il lamento del vento.
Sparire senza fare l'amore.
Come se tutto ormai fosse questione d'amore, di luce, di tempo.
[...] Se sei dipinta oltre la pittura, oltre la consistenza della stessa,
il mio costante disturbo pallido servirà a farti ricordare
che sei corpo di donna qui, custodia di verità divina.
Non hai la capacità di essere chiunque in qualsiasi momento,
sei sempre quel qualsiasi momento.
Non so che farmene della luce quando a mancare è la tua ombra.