Scritta da: PostScriptum

Scusami se... ti amavo

Ma sei tu che hai lasciato me, o io ho piantato te?
Sarà stato un incidente di percorso,
come una macchina che sbanda
ed esce di strada, perdi il controllo, perdi la guida,
perdi l'amore.

Scusami, se credevo di amarti!

Debolezze che capitano
parli di occhi, parli di cuore; sei la più bella! dicevo;
sei unica al mondo! esageravo.
Come quel Neruda, che amavi anche tu,
ma che è proprio assillante:
"ti ho nominato regina!" diceva;
ed era una qualunque, come tante, come te.

Scusami se pensavo di amarti!

Certo qualche illusione ti ho dato;
ma qualcuna l'ho subito, siamo pari, palla al centro!
Del resto tutto scorre, tutto passa,
diceva il filosofo greco, che piaceva anche a te.

Scusami se, forse, ti amavo...
e mi sa che ancora, porca miseria, chissà, per quanto tempo... ti amerò!
Composta nel 2006
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    Scritta da: PostScriptum

    Plenilunio

    Sai le stelle, tutte le stelle
    scompaiono al tuo sguardo
    complice.

    Sai il mare, tutte le sue onde
    si dissolvono al tuo sorriso
    semplice.

    Sai quelle rocce calcaree
    il carrubo intenso verde
    tutte le chiare notti
    di Sicilia.

    Sai la storia di questa terra
    eternamente intrecciata
    tra stridii di civette
    e silenziose albe.

    Sai, poi, i tuoi capelli
    e quei sospiri al vento
    sotto una luce d'argento
    dove ogni antica notte
    è sempre nuova.
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      Scritta da: PostScriptum

      Ho fatto di lei; ho fatto di te

      Ho fatto di lei una pittura a colori forti:
      il nero dei capelli, il rosso delle labbra;
      ho catturato la magia del suo sguardo fiero,
      la tenerezza degli occhi profondi
      ... e non sono pittore.

      Ho fatto di lei una scultura:
      ho addolcito la pietra dura,
      ho piegato il marmo, come il Canova
      nel bacio etereo di Psiche e Amore
      ... e non sono scultore.

      Ho fatto di lei una sinfonia:
      vibrazioni di violino, acuti di clarinetto,
      arpeggiamenti lievi e carezzevoli
      come teneri seni
      ... e non sono musicista.

      Ho fatto di lei una poesia;
      l'ho scritta mentre passavi ignara,
      indifferente e appena mi degnavi
      di un buongiorno. L'ho scritta per te
      ... e vorrei, almeno, essere poeta.
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