Ode alla libertà

La libertà
è una sgualdrina astuta,
che ride sguaiata
in una piazza vuota.

E si fa beffe di tutti,
Irride la paura,
Schernisce il riguardo,
Dileggia il rispetto.

Siede scomposta
su un trono di giunchi,
Bella e sprezzante,
Come labbro che non voglia baci,
privilegio immeritato,
Premio mai vinto...

La libertà
Ha l'odore acre della terra,
La parabola sinuosa
Di una via scoscesa,
Di un sentiero brullo
che porta lontano,
Via dalle prime e dalle ultime certezze,
Lontano dal giogo,
Lontano da casa...
Composta domenica 1 aprile 2018
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    Anatema. A Rosatea Quercia

    All'improvviso
    la gioia ti sorprenda,
    come un ladro
    verso te avanzi nel buio,
    e ti trafigga la schiena
    fino al cuore,
    inattesa,
    imprevedibile,
    violenta.
    Fragile e inerme
    felicità ti colga,
    sconvolga i tuoi piani,
    tramuti i tuoi progetti,
    e in luce fulgida
    trasformi il tuo destino.
    Possa di là in poi
    gioire d'ogni bene,
    ogni giorno, ogni ora
    t'incalzi letizia.
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