Scritta da: Rosarita De Martino
in Poesie (Poesie personali)
Certezza
Fuori di me
corre
nuvolaglia nera,
ma dentro
la casa del mio cuore
ridono bianche
nuvole di pace.
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Fuori di me
corre
nuvolaglia nera,
ma dentro
la casa del mio cuore
ridono bianche
nuvole di pace.
Rosso fuoco di fiori
m'investe,
mi circonda.
Ripenso
e riluce di gioia
il bagliore
del falò di Vizzini,
ieri lontano lontano
oggi vicino vicino.
Ora improvvise
cascatelle colorate
mi raggiungono.
Mi avvicino
e avida bevo
pura acqua di gioia.
L'anima è immersa
in vortice di danza.
Ti guardo e curiosa
scartoccio il tuo dono.
Ecco, piccola,
bianca,
delicata,
profumata
la saponetta appare.
Sollecita la depongo
sul tavolo del mio cuore
già ricco di doni.
Respiro
l'intenso profumo
di tua amicizia,
che mi canta dentro
in note rinnovate
di gioia.
Esco in spazio cittadino,
ma improvvisa, sottile,
insidiosa amarezza
mi percuote.
Non vedo il fervore
di Sua attesa.
Volti frettolosi,
compere agitate,
luci accecanti
tentano di nascondere
il buio del cuore,
ma certo, è sparito
il festeggiato.
Rientro
in spazio di mia vita
e ricerco e ritrovo
le parole antiche:
vigilanza,
fede,
speranza,
conversione,
preghiera,
gioia.
Provo a coniugarle
e luminosa la pace
scende nel mio cuore.
Oggi la terra tutta piange
per la nuova strage degli innocenti.
Ecco tu, sventurato giovane,
ti sei nutrito di velenosi frutti
dell'albero del male,
diventando cultore appassionato
di armi micidiali di morte,
che hanno colpito
la tua stessa madre
e, insieme a lei,
hai reciso i piccoli fiori
da poco sbocciati
nel prato della vita.
Per noi fatica immane perdonare
il tuo folle gesto
di uomo privo di luce di Dio.
Ma perché gli occhi limpidi
di bimbi innocenti
non hanno fermato
la tua crudele mano?
La mia gioia è
sentirmi avvolta
dalla luce del Tuo Amore
rinnovato in certezza
di mia nuova conversione.
La mia gioia è
ritrovare nei fratelli
la Tua Presenza Amata
e scrivere i loro nomi
nel libro di mia storia.
Ora trepida lo sfoglio
e li ritrovo accanto
nei continui esodi
di mia vita.
Oggi, giovane Rossella
ti ritrovo madre,
mentre ieri lontano,
sui banchi della scuola,
eri intenta a ricamare parole
ed io, tua maestra,
ti sostenevo
nella strada del sapere.
Tu ancora mi cerchi
e grata ti guardo
mentre stringi tra le braccia
la tua piccola Grazia
che profuma ancora di cielo.
Mi conquista il suo candore
di piccolo fiore
da poco sbocciato
nel prato della vita.
Ora godo
di questo miracolo d'amore
e sollecita apro
la porta del mio cuore.
Grazia mi regala
limpido sorriso
e dentro mi canta
fresca la gioia.
Confusa, affannata
ricerco i miei occhiali.
Mi fermo, respiro
e sollecita prendo
quelli di mia vita
ed entro sicura
nella casa del mio cuore.
Estasiata vi guardo dentro.
Alle finestre ridono
tendine di speranza,
sul tavolo cantano bellezza
i colorati fiori
della fede
insieme ai saporiti frutti
della gioia.
Mi rifugio
nel mio silenzio azzurro,
ma è solo un attimo.
Corro, apro la porta
e attendo condivisione
di fratelli.
Trepida,
fiduciosa,
pacificata
attendo il mio Natale.
Sollecita sistemo piano
le statuine colorate,
che già cantano la pace.
M'incanta il buon pastore
con peso di pecorella
sulla spalla.
Ma, strano,
mi riconosco:
sono io.
M'illumina immensità
di fede,
dono prezioso
di mia vita.
Nessuno può privarmi
della gioia del Natale.
Sul mio tavolo,
da colorato contenitore,
ridono le lenticchie,
dono profumato di tua premura
di madre non mia.
V'inzuppo dentro
pane di condivisione
e il cuore,
sazio di gioia,
canta la pace.