Dov'era la luna? Ché il cielo notava in un'alba di perla, ed ergersi il mandorlo e il melo parevano a meglio vederla. Venivano soffi di lampi da un nero di nubi laggiù: veniva una voce dai campi: chiù... Le stelle lucevano rare tra mezzo alla nebbia di latte: sentivo il cullare del mare, sentivo un fru fru tra le fratte; sentivo nel cuore un sussulto, com'eco d'un grido che fu. Sonava lontano il singulto: chiù... Su tutte le lucide vette tremava un sospiro di vento; squassavano le cavallette finissimi sistri d'argento (tintinni a invisibili porte che forse non s'aprono più?... ); e c'era quel pianto di morte... chiù...
Lo so: non era nella valle fonda suon che s'udìa di palafreni andanti: era l'acqua che giù dalle stillanti tegole a furia percotea la gronda. Pur via e via per l'infinita sponda passar vedevo i cavalieri erranti; scorgevo le corazze luccicanti, scorgevo l'ombra galoppar sull'onda. Cessato il vento poi, non di galoppi il suono udivo, nè vedea tremando fughe remote al dubitoso lume; ma poi solo vedevo, amici pioppi! Brusivano soave tentennando lungo la sponda del mio dolce fiume.
Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca. Senti: una zana dondola piano piano. Un bimbo piange, il piccol dito in bocca; Canta una vecchia, il mento sulla mano. La vecchia canta: intorno al tuo lettino C'è rose e gigli, tutto un bel giardino. Nei bel giardino il bimbo si addormenta La neve fiocca lenta, lenta, lenta.