Poesie preferite da Felix95

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Adolescente

Per i ragazzi c'è un sacco di roba da studiare.
S'insegna la grammatica a scemi d'ambo i sessi.
A me invece
m'hanno scacciato dalla quinta classe.
Hanno cominciato a sbattermi nelle prigioni di Mosca.
Nel vostro
piccolo mondo
di appartamenti
crescono ricciute liriche per le camere da letto.
Che vuoi trovarci in queste liriche da cani pechinesi?
A me, per esempio,
ad amare
l'hanno insegnato
nelle carceri di Butyrki.
M'importa assai della nostalgia per il bosco di Boulogne,
e dei sospiri davanti ai panorami marini!
Io, ecco,
m'innamorai
dallo spioncino della cella 103,
di fronte all'"Impresa pompe funebri".
Chi vede tutti i giorni il sole
dice con sufficienza:
"Cosa saranno mai quei quattro raggi"!
Ma io
per un giallo illuminello
sopra un muro
avrei dato allora qualunque cosa al mondo.
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    Scritta da: Eclissi

    Inno alla Bellezza

    Tu vieni dal profondo cielo o sorgi
    dall'abisso, o Beltà? Versa il tuo sguardo
    infernale e divino, mescolati,
    il beneficio e il crimine, e per questo
    al vino ti potrei rassomigliare.
    Hai nell'occhio l'aurora ed il tramonto;
    come una sera tempestosa spandi
    profumi; ed i tuoi baci sono un filtro,
    e la tua bocca un'anfora, che fanno
    coraggioso il fanciullo, l'eroe vile.
    Sorgi dal nero abisso oppure scendi
    dalle stelle? Il Demonio, affascinato,
    come un cane è attaccato alle tue gonne;
    spargi a caso la gioia ed i disastri,
    e tutto reggi, e di nulla rispondi.
    Sopra i morti, o Beltà, di cui ti ridi,
    cammini. Non è il meno affascinante,
    l'Orrore, tra le tue gioie; amoroso
    sopra il tuo ventre orgoglioso danza
    l'Omicidio, fra i ciondoli il più caro.
    Vola abbagliata verso te l'effimera,
    o candela, fiammeggia stride e dice:
    "Benediciamo questa torcia! " Anela
    l'innamorato chino sulla bella,
    e ha l'aria d'un morente che accarezza
    la sua tomba. O Beltà, che cosa importa,
    o mostro spaventoso enorme ingenuo,
    che tu venga dal cielo o dall'inferno,
    se mi schiude la porta il tuo sorriso
    ed il tuo piede e l'occhio a un Infinito
    adorato ed ancora sconosciuto?
    Di Satana o di Dio, che importa? Angelo
    o Sirena, che importa se mi rendi,
    - fata dagli occhi di velluto, ritmo,
    profumo, luce, unica regina! -
    questo universo meno ripugnante
    e questi brevi istanti meno gravi?
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      Scritta da: Eclissi

      A una passante

      Urlava attorno a me la via assordante.
      Lunga, sottile, in lutto, maestoso
      dolore, alto agitando della gonna
      il pizzo e l'orlo con fastosa mano,
      una donna passò agilmente, nobile,
      con la sua gamba statuaria. Ed io,
      come un folle, bevevo nel suo occhio
      - livido cielo nel cui fondo romba
      l'imminente uragano - la dolcezza
      affascinante e il piacere che uccide.
      Un lampo... poi la notte! - O fuggitiva
      beltà, per il cui sguardo all'improvviso
      sono rinato, non potrò vederti
      che nell'eternità? In un altro luogo,
      ben lontano di qui, e troppo tardi,
      mai, forse! Perché ignoro dove fuggi,
      e tu non sai dove io vado, o te
      che avrei amata, o te che lo sapevi!
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        Scritta da: Andrew Ricooked

        Fuori posto

        Brucia all'inferno
        questa parte di me che non si trova bene in nessun posto
        mentre le altre persone trovano cose
        da fare
        nel tempo che hanno
        posti dove andare
        insieme
        cose da
        dirsi.

        Io sto
        bruciando all'inferno
        da qualche parte nel nord del Messico.
        Qui i fiori non crescono.

        Non sono come
        gli altri
        gli altri sono come
        gli altri.

        Si assomigliano tutti:
        si riuniscano
        si ritrovano
        si accalcano
        sono
        allegri e soddisfatti
        e io sto
        bruciando all'inferno.

        Il mio cuore ha mille anni.
        Non sono come
        gli altri.
        Morirei nei loro prati da picnic
        soffocato dalle loro bandiere
        indebolito dalle loro canzoni
        non amato dai loro soldati
        trafitto dal loro umorismo
        assassinato dalle loro preoccupazioni.

        Non sono come
        gli altri.
        Io sto
        bruciando all'inferno.

        L'inferno di
        me stesso.
        Composta domenica 3 gennaio 2010
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