Scritta da: Sabrina
La strada nel bosco
Cammino nel verde rigoglioso del bosco
mentre il suo spirito
s'inoltra dolcemente
fin nel profondo,
saturandomi con
il suo inconfondibile
abbraccio.
Composta lunedì 1 giugno 2015
Cammino nel verde rigoglioso del bosco
mentre il suo spirito
s'inoltra dolcemente
fin nel profondo,
saturandomi con
il suo inconfondibile
abbraccio.
Sulla scia di un treno appena partito,
nuvole grigie annunciano la pioggia
mentre brividi di freddo iniziano
a percorrere tutto il mio corpo
I miei passi riempiono
il silenzio assordante
di una stazione ritornata deserta
e la tua assenza
sta urlando dentro me.
Mi volto nuovamente
a guardare il binario vuoto
e mi accorgo di come la tristezza
si sia già materializzata nel cuore,
accompagnata dalla stanchezza del corpo.
E mentre mi incammino
lentamente verso casa,
mi accorgo che ogni volta che te ne vai
ti porti via una parte di me.
Adesso vorrei solo dormire
o svegliarmi in un'altra realtà,
perché odio vederti andar via,
doverti lasciare andare
e raggruppare i miei pensieri
sulla scia di un treno che è appena partito.
Una tempesta di emozioni
mi assale,
sovrastando la quiete
che mi cullava
fin nel profondo:
un sobbalzo scuote
il mio corpo
e per un momento
soccombo alla forza del vento.
A tanta repentinità
e inattesa violenza
ogni forza mi abbandona
e, con un lungo sospiro,
mi lascio trascinare lontano,
appesa ad un filo
che mi unisce ai pensieri,
fino a quella stanza
fatta di specchi,
dove la realtà
si divide in tante altre
e dove ogni riflesso
non è mai lo stesso.
E inizio così a osservare
la mia figura,
il viso segnato
dalle emozioni,
le ombre che si riflettono
intorno agli occhi;
guardo le tracce
lasciate dal tempo
sulla mia pelle
e nel cuore.
Sentendo forte il desiderio
di ascoltare l'anima,
mi perdo nel nocciola
del mio sguardo, confuso
e smarrito nel labirinto
creato dai mille riflessi
della mia stessa esistenza.
E intanto,
colma di sensazioni mai provate,
vago senza timori
nella stanza degli specchi,
dove anima e corpo
si fondono
nel ritmico palpitare
del mio cuore,
in cerca di quella quiete
che fino a poco prima
mi confortava,
fin nel profondo.
Guardami, questa sono io,
con la mia vita,
l'anima e le origini,
osservami e amami,
perché, senza pudori,
ti sto mostrando
tutto di me,
la luce e le ombre
il coraggio e le paure,
il corpo e la mia essenza...
Aiutami a trovare
la giusta realtà
per poter costruire
il nostro domani
prendimi per mano
e tienimi al tuo fianco
perché desidero
camminare insieme a te.
Camminerò
attraversando le fiamme
poste lungo il mio sentiero,
sopravviverò
alle tempeste
e agli ostacoli che incontrerò,
osserverò
le ferite sulla mia pelle
trasformarsi in bellissime fantasie
di forme e colori,
laverò
le macchie degli errori
con il sale delle lacrime
ed infine,
rinascerò farfalla
e, volando leggera,
sarò finalmente libera
di esprimere la mia essenza
con la meravigliosa dolcezza,
con la quale
sfiorerò la primavera.
Il ticchettio del tempo che scorre,
come il rumore di piccoli passi,
precisi e regolari,
turba la pace che dominava
la mia mente,
scandendo lentamente
l'avanzare della notte.
Il velo di sonnolenza,
che intorpidiva i miei pensieri,
si alza e mi abbandona,
mentre nel buio
il mio sguardo cerca
il motivo di tanto disturbo.
E intanto il ticchettio procede,
aprendosi un varco
nella mia quiete
trasmettendomi un vago senso di allarme,
come segno di uno strano presagio.
E rimango distesa nel buio,
sveglia e stranita,
con i respiri dei bambini
che cullano la notte
e il mondo ovattato dei sogni
ormai si dilegua,
scaraventato lontano
da un fastidioso ticchettio
segno della semplicità
con la quale il tempo fagocita
minuti ore e giornate della mia vita
derubandomi di quella serenità
così tanto desiderata.
Tempo che corre veloce
seminando dolci ricordi,
preziosi diamanti
incastonati nel cuore.
Ore, minuti, secondi,
come bellissime gemme
adagiate sui miei palmi
splendono e riflettono
i nostri momenti,
la nostra vita,
il nostro amore.
Attimi irripetibili,
rubati alla vita,
arricchiscono l'anima,
curano le ferite del cuore,
donando luminosi sorrisi sulle nostre labbra...
attimi di vita,
momenti di noi.
Fasci di luce
filtrano tra i pini,
fino a sfiorare il sottobosco
e il profumo di resina
ci avvolge
donandoci benessere
e refrigerio.
I miei passi
si accompagnano ai tuoi
mentre la penombra
del bosco ci offre
una preziosa
atmosfera di intimità,
in cui le nostre anime
sono libere di esprimersi,
senza che alcun peso
riesca a incatenarle al suolo.
Intorno a noi
il cinguettio degli uccelli
unito allo scricchiolio prodotto
dai nostri passi sul
soffice tappeto di foglie,
erba e legni,
compongono una dolce melodia,
che ci riporta alla realtà del presente
e nello stesso momento
si colora con tinte fiabesche.
Ti cerco al mio fianco,
mentre con gli occhi della mente
osservo le nostre figure
immerse nella penombra
e ti prendo la mano,
per permettere ai nostri corpi
di imitare ciò che le anime
già stanno facendo sfiorandosi,
unendo in questo modo
la propria bellezza
alla magia del bosco.
Un vento leggero muove
il verde grano dei campi
e crea tenui ombreggiature
che a prima vista
lo fa assomigliare
ad un manto di velluto
mosso dai passi di un gigante.
Qua e là,
il rosso vivo dei papaveri
ed il giallo delle ginestre
spiccano nei campi,
ricordando a chi osserva
la bellezza con cui
la natura arricchisce
i suoi paesaggi.
Piccole aree boschive interrompono
l'ampia distesa dei campi e dei colli,
aggiungendo altre tonalità
al verde dominante,
peculiare espressione
della magia che esplode
nel mese di maggio
e che mi dona un innato
senso di appartenenza
alla mia terra.
Nel cielo infinito
regna il silenzio,
quando improvviso
si alza un lamento.
Minacciosa da occidente,
un'ombra appare
avanza veloce,
e come un'animale feroce
divora ogni cosa
lasciandosi dietro
una scia di buio e di niente.
Tutto si ferma,
sorpreso e impotente,
alla vista dell'ombra
che diventa la notte,
che divora il cielo
e avanza inesorabilmente.
Ma come un brivido
scuote la terra
e tutto, frenetico,
inizia a reagire.
Da oriente il sole
si fa più brillante
e nell'aria si forma
un vento potente:
il cielo si copre di nubi
che scontrandosi scuoton
la terra con grandi boati.
Nei mari si alzan
enormi cavalli
che corron veloci
gli uni sugli altri.
Uomini e animali
cercan salvezza
da quella che sembra
la fine del mondo.
Ma ecco che inattesa
e con grande splendore
una bellissima figura
emerge dal mare,
diffonde bellezza
ed emana la luce.
Visto il terrore
nelle sue creature
volse lo sguardo
verso l'ombra feroce:
"Come osi distruggere
e portare scompiglio?
Vattene subito
e torna nel tuo giaciglio!"
E arrestata la sua inesorabile avanzata
l'ombra rispose altezzosa ed irata:
"Io sono la Morte
il buio ed il niente,
mi nutro di tutto
ed odio la luce;
non mi fermo
e mai sono sazia
divoro l'amore
per generare paure."
"Io so chi sei,
la fine di tutto,
il nero che uccide,
la notte perpetua,
ma ascolta attenta
ciò che ti dico,
qui nessuno
ti ha cercata
allora sparisci
da dove sei arrivata"
E l'ombra rispose:
"E tu chi saresti
per tracciare il mio corso?
Io sono la Morte,
e decido il percorso!"
"Io sono la Madre,
il principio di tutto,
io creo la vita,
non chiamo la morte.
So bene chi sei
e non fai paura,
io chiamo la fine...
Sono Madre Natura!"
Così salì in cielo
con grande fulgore,
la luce esplose
e ovunque giunse
il suo splendore.
A vedere tutto quel chiarore
l'ombra arretrò
con grande terrore,
raggiunse il giaciglio
nella sua notte oscura
attendendo paziente
un cenno da Madre Natura.