Donna amabile creatura colma di lussuriosa bellezza adorna di sublime candore. Completi l'altrui esistenza concedi la vita ma possiedi ambiguità. Tessi intrecciati teli d'eros verso uomini sprovveduti che come tori al macello si lasciamo fuorviare nelle vie del tuo amplesso. Come dea dell'amore offuschi la ragione d'essere. Con te e per te cambi la vile realtà.
Non volevo portarti un fiore espressione d'intenso amore, era solo anginoso dolore in ricordo della tua assenza, che lacera le mie membra. Passato è il tempo delle lacrime, di mestizia e incertezza, rancore pur stupore. Un vuoto mi circonda, rimembra la tua essenza, nostalgia per ciò che fu. Con un fiore ti penserò, l'adagerò sul grigio marmo ove inciso sta il tuo nome per dar così, sollievo al mio dolore.
Rinasce ogni dì l'idilliaco sole. Da notte a notte s'oscura la luce nel muto travaglio dell'opera pia. Ritorna il delirio, viene la sera; magico tour per i mortali. Prosegue la via, s'alterna la scia; gioie e sospiri d'esser vivi.
Soffia il vento oggi girandole di mulinelli spostano foglie morte che volteggiano giocando coi bimbi. Si rincorrono folate bizzarre mentre voci di donne echeggiano richiami. Da casa i pargoli attraverso la finestra scrutano estasiati il muoversi dell'aria ascoltano il melodico suono dell'infrangersi del vento. Un'orchestra di suoni accompagna l'andar via del tempo.
La luna splende s'illumina di luce, come prima donna, stasera domina il cielo stellato. Sfolgorii e scintillii s'alternano, impongono il loro fascino. Un gioco di luci brilla nel cielo mentre gocce di stelle scendono veloci, sono attimi gioiosi. Gli occhi scrutano, ancora, ammirano, ancora, cercano l'estasi. Una stella cadente appaga la vista e il desiderio.
L'amor di mamma è la vita stessa. Niuno potrà donar tanto splendore ritrovar affetto e calore. Rimembro il tuo respiro acerbo frutto depredato in un dì mesto e scellerato. La vita a Dio affidasti e di pace t'adornasti per riposar serena dopo anni tristi. Andasti via lontana da questa vita austera che ti plasmò e mutò. Non eri più te stessa ma sempre resterai la mamma mia che immane amai.
Dolci momenti delicati istanti ovra di gesta melodiche e pacati sorrisi. Ove posasti lo sguardo con sublime dolcezza sussurrando parole suadenti. L'immagine tua riflessa nello specchio sconvolse il mio animo di tanta bellezza. Domo ti strinsi al mio petto sfiorando le tenue labbra bramanti d'amore. La visione è ancora riflessa a ricordo di virtù e giovinezza per non scordar mai la tua immagine impressa.
Vita fatua senza lei. Mancando la sua luce un tramonto svilisce sparirebbe riso e gioia dall'austere mie labbra. I colori sbiadirebbero sarebbe tutto scialbo inutilmente inutile. Un'erta affannosa diverrebbe la vita. La sublime voce i candidi sorrisi allietano l'animo. Senza lei unico amore fonte ristoratrice angolo protettivo sarei arido seme.