Poesie preferite da Silvana Stremiz

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Donna

Ti porterei di notte su vette silenti
Abbracciandoti alle spalle per non celarti cielo vivo

Ti sussurrerò che le emozioni sono il vero respiro della vita
Ti svelerò quanta musica nasconde il silenzio

Accarezzerò i tuoi capelli fino a sentirti abbandonata e dolce onda

Solo allora ti chiederei cosa senti

E ti stringerò più forte per essere un'ombra sola
Per fermare i brevi momenti di felicità

Brevi come il sorriso di un vecchio
Brevi come il pianto di un bambino

Brevi come l'attimo che separa le dita dal cielo

E ti prenderò le mani per portarle fino ad esso
Solo allora cercherò i tuoi occhi
Per essere io ali di sogno

E ti chiederei di essere amore...
... per non tornare più giù.
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    Mistero

    Mai ci siamo incontrati
    solo ci siamo riconosciuti.

    Bambini sudati, che insieme interrompemmo i nostri giochi,
    improvvisamente,
    sorpresi dallo stesso Mistero.

    E sono bambino spaventato
    nascosto nell'uomo che teme il mondo senza amore.

    E sognami amante allora
    che ogni tuo sogno
    il mio mondo fà Universo.

    Perché sarò tutto quello che saprai darmi
    Perché sarò tutto quello che vorrai donarmi.

    Oggi un piccolo fiore
    ruberà terra al deserto.
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      Il fiume

      Tornano le notti angosciate
      dove gli occhi si aprono al conforto dell'infinito,
      e quel tuo sorriso dolcissimo
      sembra il crudele cielo dove naufragano disperate rondini.

      Torna il silenzio sul cuore
      e immagino la tua voce sussurrare il mio nome
      immagino le nostre mani cercarsi...
      Torna il silenzio sui sogni.

      Tornano le immagini del bambino,
      del ruscello trasparente che iniziava la corsa della vita
      fresco e delicato, timido fra l'erba e i fiori,
      puro di miserie che l'umanità non gli farà mancare.

      Torrente allegro e brillante si muove tra le rocce
      cercando la via per il suo destino
      ora fragoroso e tumultuoso in argento e arcobaleni
      ora opaco e misterioso a difendere l'anima.

      Poi fiume lento e silenzioso
      a scavare penosamente la pianura
      a disegnare anse e curve verso il suo fine.
      Verso il mare.

      Sconfinato e profumato
      come lo sguardo che ho cercato in te
      L'alba e il tramonto sullo stesso orizzonte
      nello stesso momento ai confini opposti del mare

      E il mio cuore mi sprona, mi umilia e mi incita
      a scavare ancora questa pianura,
      ansa dopo ansa, pregandomi di piegare ancora,
      a curvare un'altra volta, e un'altra volta ancora.

      Trepidante e impaziente
      come un bimbo in viaggio
      che dietro ogni curva si aspetta la terra aprirsi e scomparire,
      e, come per magia, improvvisamente, apparirgli il mare.

      Ma dopo ogni curva è una nuova delusione
      davanti agli occhi aride pietraie da scavare
      Il corpo e l'anima aggrediscono la roccia
      ma fragile è l'intimo sentimento del cuore

      E mi trascina con sé
      in questa pietà che non trova amore

      Come fiume che sa
      non troverà il mare.
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