Scritta da: Silvano Notari

Transumanza

Il fragile, bianco mantello
ha iniziato lento e pigro
la sua transumanza.

La primavera smeraldo
suo secolare pastore
disegnerà il percorso.

Valicherà, stretto il gregge
prima su colli ondulati
poi sulle vette imponenti.

Conifere, irti sentieri seguono
l'estate leone ha confinato
la neve in un ghiacciaio.

Ancora sarà transumanza,
l'inverno risveglierà la neve
dal suo letargo incantato.

Lieve brumare freddo
sui tristi ingialliti colli
delle disilluse pianure.
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    Scritta da: Silvano Notari

    La clessidra (Caduca sabbia)

    Vibrato respiro di sabbia
    in congiunti calici smessi
    breve viaggio del tempo
    lungo l'anima di una cruna.

    Forfora di rocce sfinite
    poi esili granuli, ora
    prigionieri a scandire
    futuri di caducità.

    Un vuoto di vita
    in cristalli coesi
    nell'entità minuscola
    di un orizzonte cieco.

    La clessidra rovescia
    una speranza turchese
    plana nella luce muta
    di un'eternità chimera.
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      Scritta da: Silvano Notari

      Anima fragile

      Bozzoli, crisalidi, farfalle
      vite nello spazio di un soffio.
      Riccioli d'esistenza fugace
      tenerezza e fervore dispenso
      un alito di tramonto e sfumano.

      Intanto insistente, opprimente
      il telefono stridulo allerta
      parole abortiscono in gola
      tutti prendono tutto...
      che importa se non gli appartiene.

      L'autunno inghiotte incalzante
      le luci del tuo bel sognare
      isolato, quel poco di rosso
      bricia dei giardini bacco
      grigiore invernale risalta.

      Farfalle, un lontano ricordo
      nel mio poco bagaglio
      ristagna una lieve paura.
      All'ultimo battito d'ali langue
      infreddolita, l'anima fragile.
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        Scritta da: Silvano Notari

        Primavera in arrivo (auspicio)

        Lungo l'incolta campagna
        cammino per calli romiti,
        calpesto sparse chiazze
        di muschio barbuto.

        Evidente, anche se incerto,
        il rifiorire di primule,
        ciocca viole ridenti
        e composite dalle ali bianche.

        Già il bucaneve il gelo ha deriso,
        invitando i cespi ad ergersi lieti;
        gemme apicali intessono
        la nuova e odorosa stagione.
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          Scritta da: Silvano Notari

          Autoritratto

          Crepuscolo di verdi conifere,
          camminamenti fra rovi
          e sterpaglie di sottobosco
          tracciano la mia immagine.

          Aghi di gioia la luce solare
          che mi trafigge le vene,
          come fusto respiro la brezza
          e traggo sostento di vita.

          Amo la foresta mia madre
          e madre della selva antica
          che verde e gagliarda poggia
          sull'erto a braccia tese.
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